opo aver visto nelle parti precedenti della serie alcune delle attività che ogni Scrum Master deve svolgere nell’ambito della sua professione, siamo giunti infine al vasto tema della facilitazione. In questo brevissimo articolo forniamo un’introduzione all’argomento e un elenco degli argomenti che tratteremo nelle prossime puntate.
In questa quarta parte della nostra serie sulla figura dello Scrum Master, indaghiamo le modalità e gli strumenti con cui il suo lavoro può aiutare l’intera organizzazione a migliorare sotto diversi punti di vista. Competenze, prestazioni e adozione del pensiero agile sono alcuni di questi elementi.
Grazie all’Agile Portfolio Management è possibile affrontare due aspetti fondamentali da gestire nella grandissima azienda e rispondere a due domande cruciali: a quali progetti/iniziative occorre dare la priorità? Qual è il gruppo di lavoro più adatto a seguire quel determinato progetto?
Qualche riflessione e qualche consiglio per muoversi nel mondo dello sviluppo software: quali sono le strategie che un programmatore “normale” può seguire per vivere al meglio la sua professione in un mercato complesso e a volte difficile?
Per la buona gestione di progetto, il fattore umano è fondamentale. Però viene spesso interpretato in senso riduttivo: bisogna avere un gran bel quoziente intellettivo. In realtà, c‘è molto di più da dire: cerchiamo di mettere a fuoco alcuni aspetti importanti, ma non sempre trattati nell‘ampia letteratura disponibile.
Quali sono le competenze necessarie per uno sviluppatore? Quali sono i possibili percorsi di formazione adatti alla professionalizzazione di chi opera nella programmazione?