Nell'articolo precedente abbiamo visto l'implementazione di un servizio SwitchYard. In questa quarta parte passiamo a vederne il deploy e gli aspetti legati alla pubblicazione dei servizi. Concluderemo la nostra serie nel prossimo numero, parlando dei test.
In questo articolo continuiamo l‘analisi dello stile REST focalizzando l‘attenzione sui vantaggi e svantaggi nel contesto di architetture di medio-grandi dimensioni. Dopo l'analisi sull'evoluzione verso sistemi RESTful vista in precedenza, ci concentriamo ora sulla valutazione dei pro e dei contro.
Concludiamo la nostra serie sulla "filosofia" dello stile architetturale REST, completando l‘analisi delle cosiddette "leggi della semplicità", che ci hanno guidato nella riconsiderazione dei principi alla base dell‘ideazione e realizzazione di web service.
In questo articolo riprendiamo l‘analisi dello stile architetturale REST da un punto di vista insolito: la semplicità come caratteristica desiderabile di un sistema software. Il feedback ricevuto ci aiuta a capire dove vogliamo andare a parare. Ma in questo articolo continuiamo l‘analisi di quelle leggi della semplicità... che sono meno semplici di quel che sembrano.
Ogni giorno utilizziamo i portali web per le ragioni più disparate. Con questo articolo inizia una serie dedicata allo sviluppo di portali in ambiente Java EE. Introduciamo l‘argomento fornendo i concetti di base su questo importante e interessante argomento.
Con questo articolo cominciamo una serie sullo stile architetturale REST, che cercheremo di affrontare sia dal punto di vista squisitamente tecnico, che in una prospettiva più ampia: nei loro articoli diversi autori cercheranno anche di farci capire le ragioni di certe scelte tecnologiche e di illustrare le loro opinioni.
Terminiamo questa serie su Spring-WS illustrando alcune caratteristiche di questo framework che ci permettono di rendere più agevole e flessibile la pubblicazione di un Web Service. In questo articolo analizzeremo come sia possibile gestire versioni multiple dello stesso servizio definendo un interceptor che applica, al payload XML, una trasformazione XSLT.
In questo quarto articolo vedremo come attraverso l‘integrazione con un framework di XOM (XML Object Mapping) si potrà ottenere il payload XML sotto forma di oggetto Java, abbattendo l‘effort relativo alla codifica del parser. Inoltre vederemo le funzionalità di scrittura su file di log dell‘XML scambiato e di validazione della richiesta e risposta.
Nelle precedenti parti abbiamo illustrato come progettare, implementare e pubblicare un web service utilizzando Spring-WS. In questa terza parte vedremo come si gestisce la modifica dell‘interfaccia e dell‘implementazione in modo elegante, cercando di mantenere la continuità di servizio.
Individuato un modello di sviluppo, ad esso va associato uno strumento tecnologico. Un buon framework di supporto ai processi di integrazione può notevolmente semplificare il lavoro dello sviluppatore ed aiutarlo ad implementare tali processi con successo. L‘insieme di strumenti offerti dal potente middleware per SOA della WS02 si inserisce perfettamente in questo contesto, permettendo allo sviluppatore di focalizzarsi sulla logica di business delegando all‘infrastruttura la gestione del resto.