Le nuove specifiche MIDP 2.0 sono basate sulla versione
1.0 e forniscono piena compatibilià con la precedente
in modo che le vecchie midlet possano essere eseguite
anche su terminali di ultima generazione. Disegnata
e pensata per operare su la "Connected, Limited
Device Configuration 1.0 " (CLDC ), MIDP 2.0 funzionerà
anche su CLDC 1.1 e presumibilmente sulle nuove versioni
che verranno. Le novità presenti in MIDP 2.0
rigurdano:
o Delivery e billing delle applicazioni
o Ciclo di vita (definizione della semantica di una
Applicazione MIDP e del suo controllo)
o Utilizzo dei suoni e modello di sicureza a dominio
o Transazioni sicure Http (https)
o Registrazione di Midlet secondo la specifica PUSH
(server push model)
o Networking
o Salvataggio persistente di informazioni
o Suoni
o Timers
o Interfaccia Utente (UI) (inclusi display and input).
Lo scopo fondamentale di MIDP è permettere agli
sviluppatori di accedre allo sviluppo di applicazioni
per terminali portatili, soggetti a continue evoluzioni,
nel modo più rapido e trasparente possibile.
Proprio perchè MIDP 2.0 nasce per soddisfare
i limiti di MIDP 1.0 e per sfruttare le evoluzioni Hardaware
dei terminali, essa necessita di requisitimi minimi
più evoluti della precedente, in particolare
di uno schermo da 96x54 pixel, il sistema di input deve
essere di tipo "tastiera a singola mano",
"tastiera a due mani" o "touch screen",
la memoria minima occupata per l'implementazione di
MIDP è di 256 kilobytes e di 8 kilobytes per
la gestione della persistenza delle applicazioni.
Le più interesanti evoluzioni di MIDP sono un'
evoluta gestione delle User Interface (UI), una più
profiqua gestione della multimedialità e delle
funzionalità di gioco, un sistema più
completo per la gestione delle connettività,
oltre ad una più efficace sistema di provisioning
OTA ( over-the-air ) e l'implementazione del protocollo
https per le transazioni sicure via http. Questo insieme
di caratteristiche e funzionalià rendono MIDP
un ambiente completo per lo sviluppo di applicazioni
evolute e complesse, di più facile , produttivo
e sicuro utilizzo. Per ciascuno dei punti appena citati,
cerchiamo di estrapolare le novità e modifiche
più salienti per offrire una panoramica più
specifica di MIDP 2.0. Dopo una attenta analisi delle
esigenze degli utenti finali, sono state aggiunte molte
nuove funzioni agli oggetti Sreens e Items al fine di
rendere le applicazioni più interattive e facili
da usare. Possiamo quindi trovare un nuovo "ChoiceGroup",
il quale permette la visualizzazione del dato selezinato
in un determinato campo, liste scorrevoli e altri generi
di "popup". Gli Items posseggono finalmente
un loro set di istruzioni tramite i quali possono essere
richiamati e forniscono la possinilità di definire
nuovi comandi.Gli StringItem e gli ImageItem possono
essere resi più interattivi aggiungendo comandi
astratti e settando opportunamente le caratteristiche,
visualizzati come collegamenti ipertestuali o bottoni.Anche
gli Alert Screen possono essere dotati di comandi astratti
tramite i quali poter esplicitare domande ed è
possibile aggiungere ad essi oggetti di tipo Gauge.
Una gestione del layout perfezionato e più flessibile
garantisce una maggiore portabilità delle applicationi
garantendo lo stesso standard di visualizzazione, lo
stesso Form implementa un maggior controllo del layout
in grado di adattare la disposizione dei campi al suo
interno alle caratteristiche del terminale in uso e
di definire per ciscuno di essi una grandezza minima
ed una raccomandata.
Per aumentare le potenzialità dell'interfacce
utente è stato aggiunto il Custom Item, usando
il quale si possono creare oggetti propietari evoluti
per la gestione e la visualizzazione delle mappe o definire
campi personalizzati.Una delle maggiori novità
introdotte con MIDP 2.0 è "Audio Building
Block" (ABB) tramite il quale si possono sfruttare
a pieno le funzionalità multimendiali e gestire
il sonoro. L'ABB, già parte integrante del package
opzionale Mobile Media (MMAPI), fornisce alle applicazioni
la possibilità di gestire i toni singoli ,le
sequenze di toni e file audio complessi in formato Wav,
senza dover importare il package MMAPI stesso. Anche
sulle periferiche che implementano già un MMAPI
propietario, gli sviluppatori hanno comunque a disposzione
nuove funzionalità come la gestione degli Straming
Video.
Visto l'intenza adozione di MIDP per lo sviluppo di
giochi, tra le librerie che definisco MIDP 2.0 sono
state introdotte le Game API, le quali assieme al supporto
nativo delle MMAPI, garantiscono salde fondamenta per
lo sviluppo di applicazioni di gioco sempre più
complesse e accattivanti.All interno di queste API,
sono stati inseriti metodi e classi per la gestione
degli "sprite" e della trasparenza delle immagini,
eliminando alcuni dei più grandi limiti della
precedente versione.Il package contiene inoltre, una
set di istruzioni atte a strutturare le applicazioni
stesse rendendole di più facile sviluppo, garantendo
elevate performance e un'ottima usabilità. Con
MIDP 1.0 era possibile creare e gestire connessioni
remote utilizzando ed estendendo oggetti di tipo Socket.
Una delle più note ed utilizzate estensioni riguarda
la connettività Http, tramite la quale si può
accedere in modo semplice e diretto ad internet.
Questo potente sistema di comunicazione possedeva tuttavia
una notevole limitazione, l'impossibilità di
accedere in modo sicuro a sistemi http protetti, in
altre parole non era implementato lo standard HTTPS,
fiore all'occhiello della versione 2.0.
Oltre a questa importante novità è possibile
gestire connettività in modalità datagram
e comunicare con eventuali porte seriali e Irda, unitamente
alle già note Socket e Server Socket. Le potenzialità
di integrazione con applicazioni esistenti e l'estensione
dei sistemi produttivi risentiranno favorevolmente di
questi nuovi strumenti messi a disposizione dato che
le Midlet perderanno definitivamente la loro connotazione
di applicazioni atomiche avulse dal contesto aziendale.
L'adozione dell'architettura di tipo Push abilita MIDP
ad affrontare, in modo semplice, problematiche che prima
di essa erano di difficile risoluzione. Tramite il modello
server push le applicazioni possono effettuare operazioni
dopo il ricevimento di informazioni da un server come
ad esempio l'attivazione e la registrazione della stessa.Una
più attenta gestione delle configurazioni e dei
settaggi,commistione di informazioni provenienti dal'utente
e dalla periferica in uso, permettono di determinare
se una data midlet può essere eseguita con o
senza specifica richiesta dell'utente o si possono definire
i limiti di esecuzione della stessa sancendo che non
possa essere eseguita durante l'uso di un'altra. Il
modello permette di sfruttare la sincronizzazione delle
funzionalità di rete e la gestione degli eventi
di sistema per inserire messaggi informativi o di notifica,
gestire messaggi di brodcast ed errore.
Un'altra tra le maggiori novità presenti in MIDP
2.0 e la capacita di deployare e aggiornare le applicazioni
"over-the-air". Questo sistema di approvvigionamento
detto OTA che nella versione precedentemente risultava
essere solo una pratica raccomandata è entrato
a far parte a pieno titolo di MIDP 2.0. Grazie a OTA
è possibile definire come una midlet viene rintracciata,
installata, aggiornata e rimossa dalle periferiche mobili.
Permette ai Server Provider di determinare quali suite
funzioneranno correttamente su un determinato terminale
e di controllare lo stato delle operazioni eseguite.
L'OTA permette di eliminare le interminabili problematiche
inerenti all'installazione delle applicazioni sui differenti
terminali. In passato, non era possibile determinare
in modo chiaro le motivazioni per le quali su un dato
terminale non fosse possibile installare o eseguire
una specifica applicazione, non era neppure standard
la metodologia attraverso la quale i differenti terminali
eseguivano l'installazione delle applicazioni stesse.
Con l'inserimento di questo strumento standardizzato
oggi è possibile affrontrare le operazioni di
gestione delle applicazioni sui terminale in modo deterministico
e controllato garantendo uno standard comune adottato
da tutti i vendor. Per concludere affrontiamo il problema
della sicurezza.
Importanti passi in avanti sono stati fatti in questo
senso, sono state curate le transazioni End-to-end,
supportando specifici modelli basati su standard aperti
per la protezione della rete come SSL e WTLS che permettono
la trattazione di dati criptati.In MIDP 2.0 una più
attenta gestione dei domini, resi sicuri e certificati,
non consente più l'accesso incondizionato e non
autorizzato ai dati, alla rete e alle risorse della
periferica da parte delle differenti suite di Midlet
presenti su un terminale. Dato che di default le suite
Midlet non sono trusted, esse vengono assegnate a domini
non sicuri, operazione che blocca l'accesso alle funzionalità
che richiedono accesso privilegiato.
Per garantire l'accesso privilegiato al terminale una
data suite deve essere assegnata ad dominio sicuro definito
all'interno della periferica e deve essere opportunamente
certificato tramite lo standard di sicurezza X.509 PKI.
Installare e scaricare applicazioni all'interno di questi
domini deve essere accompagnata da permessi specifici.
L'insieme delle evoluzioni di MIDP colmano definitivamente
quelle importanti lacune, che rendevano lo sviluppo
di applicazioni per periferiche mobili spesso un processo
complicato e fastidioso e soddisfano le attese degli
sviluppatori più esigenti ed attenti
Come abbiamo potuto notare dopo questra breve analisi,MIDP2.0
si presenta come naturale compimento della precedente
versione, ribadendo le importanti potenzialità
di essa e colmando le grosse manchevolezze che sono
state tema di lunghi dibatiti e hanno dato vita ad una
corrente di scetticismo nella comunità degli
sviluppatori mondiali. Ad oggi MIDP 2.0 è in
grado di fornire tutti gli strumenti necessari allo
sviluppo di applicazioni su periferiche portatili che
non hanno nulla da invidiare alle tradizionali applicazioni.
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