Lo
standard
MHP[1]
è uno standard molto giovane, la prima release
è stata creata dal DVB Project[2] e standardizzata
dall'ETSI Institute[3] nell'anno 2000.
Multimedia Home Platform definisce l'interfaccia tra
le applicazioni interattive e i terminali sulle quali
queste possono essere eseguite(Set-Top Box, digital
TV e PC multimediali).
L'architettura(come
mostrato in Figura 1) è definita dai seguenti
3 layers:
- Resources:
MPEG processing, I/O devices,CPU, memoria e graphics
system.
- System
Software: JVM, APIs, transport protocols e soprattutto
l'Application Manager(o navigatore) che permette di
gestire il running delle applicazioni Java.
- Applications:
le applicazioni interattive come ad esempio Electronic
Program Guide, servizi informativi, giochi, TV-Commerce
etc.
Figura
1 - architettura dell'MHP
Come
già preannunciato il "core" di MHP
si basa su Java e in particolare sull'adozione di una
Personal JVM e di una serie di API, tra cui spiccano
le Java TV di Sun [4].
All'interno dello standard troviamo anche la definizione
di 3 profili, utili ad evidenziare i servizi possibili
con le relative tecnologie. Esiste inoltre un legame
univoco tra i profili(Figura 2) e le release dello standard:
§ Enhanced Broadcast Profile è definito
nelle specifiche MHP 1.0, è il profilo base e
permette solamente l'arricchimento del contenuto audio-video
con informazioni e immagini visualizzabili e navigabili
sullo schermo tv. Per questo profilo non sono richieste
performance particolari dei set-top box.
§ Interactive TV Profile è definito sempre
nelle specifiche MHP 1.0 ed è il profilo intermedio
che permette di utilizzare il canale di ritorno(sia
di tipo modem, adsl, gprs, ethernet, etc) per fornire
servizi con interattività superiore rispetto
al profilo base. Questo profilo infatti supporta anche
il caricamento di applicazioni MHP tramite il canale
di ritorno e non solo dal canale di broadcast.
§ Internet Access Profile è definito nelle
specifiche MHP 1.1 e permette tramite il canale di ritorno
di accedere ai contenuti di Internet. Questo profilo
necessita di performance di alto livello essendo obbligatoria
l'adozione di un browser internet e di un client di
email embedded nel set-top box
Figura 2 - profili dell'MHP
Alcuni
esempi di applicazioni interattive possibili in MHP
sono:
- Electronic
Program Guide(EPG).
- Servizi
di news come ad esempio un Telegiornale Interattivo(Figura
3).
- Un
gioco tv come "chi vuol'essere milionario"(Figura
3).
- Giochi
stand-alone(Figura 3).
- Servizi
interattivi legati ad eventi sportivi(figura 3).
- TV
Commerce e TV Banking.
- Servizi
Meteo, Traffico e di pubblica utilità.
- Pubblicità
interattive.
Figura 3 - esempi di applicazioni MHP
Broadcasting
di applicazioni interattive
Dopo
aver analizzato lo standard, le tecnologie coinvolte
e fornito qualche esempio di cosa è possibile
realizzare, vediamo in che modo e con quali strumenti
le applicazioni Java-MHP possono essere trasmesse e
ricevute dai decoder interattivi.
Iniziamo
evidenziando uno dei già citati vantaggi della
trasmissione in digitale, la maggior disponibilità
di canali televisivi, analizzando il caso del digitale
terrestre. Nel sistema di trasmissione analogico(PAL)
il segnale occupa una banda di 8MHz, modulando il segnale
in digitale, nella stessa banda è possibile avere
un flusso dati di 24Mbit/sec. Considerando che un canale
tv digitale grazie alla compressione A/V MPEG2 mediamente
occupa 4Mbit/sec risulta evidente come sia possibile
trasmettere un maggior numero di canali televisivi.
Ovviamente se volessimo trasmettere anche applicazioni
interattive dovremmo riservare parte della banda disponibile
anche per questo tipo di dati; mediamente il peso di
un applicazione comprensiva di grafica si aggira sui
500Kbyte.
Lo
schema generale di Figura 4 ci mostra un esempio relativo
all'emissione e alla ricezione del segnale digitale
comprensivo delle applicazioni interattive. Nello standard
MHP tali applicazioni sono chiamate Xlet e possono essere
composte solo da tipologie precise di dati: classi java,
file xml o txt, immagini png o jpg o gif, audio mp2
e video mpg. Le Xlet per essere broacastate necessitano
di un preventivo impacchettamento in moduli di dimensione
massima di 64Kbyte. La sequenza di moduli che compone
ogni applicazione viene tramessa in loop costantemente
e di solito viene associata ad un particolare canale
tv. Tale associazione, come evidenziato nello schema,
avviene nel Multiplexer dove è possibile creare
tali associazioni per ogni Xlet broadcastata.
A questo punto il flusso in uscita dal Multiplexer(Trasport
Stream) viene modulato in una delle 3 tipologie possibili
definite da Digital Video Broadcasting: Terrestre(specifiche
DVB-T), Satellite(specifiche DVB-S) e Cavo(specifiche
DVB-C).
Dopo la modulazione il segnale viene trasmesso e quindi
ricevuto sul decoder interattivo(set-top box) che come
vedremo offre la possibilità di connessioni a
server dedicati o ad internet tramite modem o tecnologie
più avanzate come l'ADSL.
Figura
4 - emissione e ricezione del segnale digitale
Il decoder interattivo
Il
decoder interattivo(Set-Top Box) è l'apparecchio
indispensabile per ricevere i canali digitali e utilizzare
i software interattivi. Questo dispositivo permette
innanzitutto la decodifica del segnale da digitale ad
analogico per gli apparecchi televisivi analogici che
attualmente nel nostro paese rappresentano la totalità
del mercato. Infine consente di eseguire applicazioni
Java grazie alla presenza di una Personal JVM embedded.
Come mostra la Figura 5 un decoder è formato
da una parte hardware(CPU, memoria, modem, etc), da
un sistema operativo real time e da un middleware MHP.
Figura 5 - schema HW/SW di un Set-Top Box
Un
attore importante che troviamo all'interno del decoder
è il cosidetto navigatore(o application manager).
Il suo compito è fondamentale, infatti esso si
occupa di segnalare all'utente la lista delle applicazioni
MHP disponibili sul canale televisivo. Inoltre se l'utente
effettua una selezione da tale lista, il navigatore
inizia la fase di download in memoria dei moduli relativi
all'applicazione scelta. Importante sottolineare che
non tutti i moduli che compongono l'applicazione verranno
scaricati, infatti il download sarà relativo
solo a quelli neccessari alla partenza della Xlet. Successivamente
e solo se realmente necessari verranno scaricati anche
quelli rimanenti. Tale meccanismo ricorda il modello
di caricamento delle pagine del televideo ed è
pensato allo scopo di ridurre i tempi di attesa del
telespettatore.
Un
dispositivo tecnologico presente sul decoder che rende
operativo il concetto di canale di ritorno definito
nello standard è il modem nei decoder di fascia
bassa e l'ADSL, Gprs, Ethernet, etc. sui decoder di
fascia alta. Il canale di ritorno permette di interagire
con servizi esterni, su server dedicati o internet e
scaricare contenuti su richiesta del telespettatore.
Nel caso di modem V90 i tempi di connessione e recupero
dati sono abbastanza lunghi(30-40 sec solo per la chiamata
telefonica e l'autenticazione presso un ISP), ma nel
caso di connessioni "always on" come con ADSL
allora gli scenari possibili sono molto più interessanti,
come la possibilità di scaricare musica e video
su richiesta dell'utente.
Conclusioni
Attualmente
l'Italia, come raramente accade per il nostro paese
si trova in una posizione di avanguardia e per molti
aspetti sta guidando a livello europeo questa rivoluzione,
soprattutto in ambito Televisione Digitale Terrestre.
In commercio da qualche mese possiamo trovare diverse
marche di decoder interattivi MHP e tutti i principali
broadcaster sono impegnati a scoprire le potenzialità,
i limiti e le possibili fonti di guadagno di questa
nuova tecnologia. Difficile fare pronostici soprattutto
in merito alla legge del nostro parlamento che sancisce
entro il 2006 il cosidetto "switch-off" delle
trasmissioni analogiche per passare esclusivamente al
sistema digitale. Difficile anche capire se un maggior
numero di canali implicherà una maggior scelta
e auspicabilmente maggior qualità per noi telespetattori.
Le certezze maggiori rimangono quindi quelle tecnologiche
legate ad uno standard europeo aperto che mira alla
convergenza del mondo terrestre, cavo e satellite, dove
invece oggi regnano sovrane troppe tecnologie e standard
proprietari.
Nei
prossimi articoli vedremo in dettaglio come realizzare
e quali potenzialità offrono le applicazioni
Java in MHP(Xlet).
Bibliografia e risorse
[1] Multimedia Home Platform - www.mhp.org
[2] Digital Video Broadcasting - www.dvb.org
[3] ETSI Institute - www.etsi.org
[4] Java TV - http://java.sun.com/products/javatv/
[5] Associazione DGTVi - www.dgtvi.net
[6] E.Fleischner,B.Somalvico - "La TV diventa digitale",
Franco Angeli, 2002.
Emanuele
Brunelli è laureato in Scienze dell'Informazione
all'Università di Bologna. Da circa 2 anni si
occupa della progettazione e dello sviluppo di applicazioni
Java per la Televisione Digitale Terrestre. Le sue conoscenze
comprendono Analisi e Design con UML oltre che progettazione
e sviluppo in ambiente Java.
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