Introduzione
Gestire
progetti rispettando tempi, costi e performance è più
facile a dirsi che a farsi.
L'ambiente del Project Manager (PM) è estremamente
turbolento, la sua giornata è composta di solito di
meeting, scrittura di report, risoluzione di conflitti, continua
pianificazione e ripianificazione, comunicazione con i clienti
e i superiori, gestione delle crisi.
Da un punto di vista astratto il PM è un gestore, non
uno che deve fare le cose; ma nella realtà i PM spesso
si trovano a usare il loro tempo in compromesso tra il gestire
ed il fare, principalmente per colpa della disorganizzazione
dell'ambiente di progetto. In queste situazioni è estremamente
importante che si usi il tempo con efficacia: la gestione
disciplinata del proprio tempo è una delle chiavi per
guidare un progetto in modo corretto.
La
gestione del proprio tempo è un problema
Per
la maggior parte delle persone il tempo è una risorsa
che, se persa, è persa per sempre. Per un Project Manager
invece è un vincolo, ed i principi di gestione del
tempo del project management devono essere utilizzati per
renderlo una risorsa.
Molti dirigenti preferiscono sottostimare e sottodimensionare
consapevolmente i progetti, credendo erroneamente (o sperando)
che il project manager si farà carico del lavoro addizionale:
sfortunatamente è più facile dirlo che farlo
per cui non funziona praticamente mai.
Il project manager è quasi sempre impegnato nelle attività
tipiche che contraddistinguono il suo ruolo: meeting, preparazione
dei report, comunicazione interna ed esterna, risoluzione
dei conflitti e pianificazione-ripianificazione delle attività
dovuta alle crisi. Uno dei più grossi errori dei PM
inesperti è di fare una quantità enorme di ore
di straordinario, nella speranza - vana - che questo sia l'unico
modo di ottenere il risultato: anche se in alcuni casi questo
può essere vero i più esperti sanno che invece
è necessario delegare le attività e usare i
principi di gestione del tempo in modo efficace.
Il problema principale è rendersi conto che esiste
un problema di gestione del tempo e che vi sono delle soluzioni
possibili, senza arrendersi al considerare questa situazione
inaffrontabile.
Ci
sono dei miglioramenti possibili?
Ecco
una serie di domande che ci fa capire che da questo punto
di vista ognuno di noi ha dei miglioramenti possibili.
- Avete
difficoltà a completare il lavoro per le deadline
stabilite?
- Per
quanto tempo potete lavorare alla vostra scrivania prima
di essere introdotti?
- Quante
volte venite interrotti in un giorno?
- Avete
qualche procedura per gestire le interruzioni?
- Se
avete bisogno di parecchio tempo senza interruzioni, ne
disponete? Dentro o fuori l'orario normale di lavoro?
- Come
gestite le visite estemporanee e le chiamate telefoniche?
- Come
gestito il disbrigo della posta?
- Producete
di più o di meno di quanto facevate tre mesi fa?
E sei mesi fa?
- Quanto
è difficile per voi dire "No"?
- Fate
voi i lavori che dovrebbero fare i vostri subordinati?
- Avete
tempo sufficiente ogni giorno per i vostri interessi personali?
- Di
solito pensate ancora al lavoro quando siete fuori dall'ufficio?
- Fate
una lista delle cose da fare? Se sì, è una
lista prioritarizzata?
- Il
vostro calendario ha qualche livello di flessibilità?
- Avete
un modo stabilito per svolgere lavoro il di routine?
Più
alto è il numero di domande dell'elenco precedente
che vi farete a cui riuscirete a trovare una risposta positiva,
più grande è l'opportunità per voi di
far sì che il tempo passi dall'essere un vincolo ad
essere una risorsa.
Cosa
fa perdere tempo
I project manager non sono solamente manager, ma fanno anche
delle cose: il risultato che ne deriva è che soffrono
delle perdite di tempo tipiche sia di manager che di quelli
che fanno cose. Se il PM non è attento e dà
più importanza alla seconda omponente del suo lavoro,
l'impatto delle perdite di tempo diventerà enorme.
Uno
dei problemi più grossi dei PM è di non saper
dire "No". Basta immaginare una situazione in cui
uno dei membri dello staff viene da voi con un problema: nel
suo intimo può anche essere sincero quando vi dice
che ve lo vuole solo raccontare, ma molto spesso il fine ultimo
è di passare il peso del problema dalle sue spalle
alle vostre. Se ci riesce, da questo punto in poi il problema
non sarà più suo ma vostro.
C'è però un modo corretto per gestire questa
situazione: per prima cosa comprendetete bene il problema
con cui non volete essere invischiati operativamente. Se la
situazione non necessita del vostro coinvolgimento, dovete
assicurarvi che quando il vostro collega abbandona vostra
stanza, sia ben conscio che il problema è ancora suo
e non è vostro. Terzo, se secondo voi il problema ha
bisogno di essere seguito direttamente, ricordate al vostro
collega che tutte le decisioni future devono essere prese
congiuntamente ma che il problema sarà ancora sulle
sue spalle. Una volta che i membri dello staff avranno realizzato
che non possono passarvi i loro problemi, impareranno velocemente
a prendere decisioni e ad avere comportamenti corretti e fatalmente
scenderà il tempo che vi richiedono.
Ci sono molte occasioni tipiche di perdere tempo legate all'ambiente
e alle circostanze in cui opera un PM: ecco un lungo ma parziale
elenco.
Aspetti
legati al Ruolo
Vaghezza
su cosa è o non è compito del PM
PM
non adeguatamente coinvolto nelle decisioni
Non
essere responsabili di tutto l'obiettivo
Responsabilità
accompagnata da una autorità inadeguata
Perdere
troppo tempo a spiegare le cose a i superiori impreparati
Manager
non esperti o che non hanno fiducia in voi Disorganizzazione
dei superiori
Meeting
con i superiori
Indecisione
da parte del management
Troppe
persone coinvolte anche nelle decisioni non importanti
Non delegare o non controllare quelli a cui si è delegato
Non
decidere o ritardare le decisioni
Incapacità
di avere buone relazioni con il pari ruolo
Aspetti
legati all'organizzazione
Gestione
del "giorno per giorno"
Gestire la posta
Prendere appuntamenti
Non stabilire canali di comunicazione efficaci
Telefonate non controllate
Conversazioni casuali in ufficio
Visitatori casuali
Aspettare che qualcuno arrivi
Appuntamenti in ritardo
Fare troppe riunioni
Troppi viaggi
Procrastinare
Monitorare il lavoro che si è delegato
Aspetti
legati alla gestione dello staff
Mancanza
di strumenti adeguati di project management
Cambio di strumenti durante un progetto
Poca comunicazione tra la parte vendite e la parte tecnica
Staff troppo variabile
Troppi livelli di revisione
Troppa produzione di carta
Spostare le priorità
Requisiti non sufficienti o sbagliati
Non notificare e spiegare le variazioni alle attività
Mancanza di informazione pronte all'uso
Usare più tempo del previsto per rispondere alle
domande
Troppo persone in uno spazio piccolo
Ricevere informazioni errate
Doversi coinvolgere nei dettagli per poter ottenere un lavoro
Dare e avere obiettivi vaghi
Mancanza di conoscenze tecniche
Vincoli di tempo non ragionevoli
Poca capacità di comunicare e scrivere
Persone pagate troppo per il loro ruolo
Mancanza di riguardo nei confronti delle persone
Avere un comportamento troppo paterno
Aspettarsi troppo da se stessi del gli altri
Troppo lavoro per una persona per sperare che lo faccia
correttamente
Carichi di lavoro che crescono più velocemente delle
capacità
Desiderio di perfezione
Un lavoro non completato
Un lavoro fatto male che deve essere rifatto
Aspetti
legati all'ambiente in cui si svolge il progetto
Mancanza
di organizzazione
Mancanza di privacy
Un numero troppo grande di progetti da seguire
Interruzioni troppo frequenti
Problemi familiari
Problemi aziendali
Problemi finanziari per il progetto
Troppa turbolenza delle risorse allocate al progetto
Personale che non vuole prendersi dei rischi
Mancanza di disciplina da parte dello staff
Subcontractor non affidabili
Richiesta insensata di risultati nel breve termine
Mancanza di pianificazione per il lungo termine
Pressione costante sui tempi
Mancanza di personale qualificato
Spesso
l'incapacità del PM di gestire in modo efficace una
perdita tempo crea una perdita di tempo addizionale. Ecco
una serie di modi fantastici per perdere tempo.
- Confessare
di non avere una risposta: è il modo per non avere
da nessuno una risposta
- Dire
che ci dobbiamo muovere con calma: non si comincerà
mai
- Esprimere
scetticismo su ogni proposta altrui
- Quando
viene fatta una proposta, dire che lo si era già
pensato prima
- Quando
lo staff è riunito, dire qualcosa che lo staff non
può comprendere
- Mostrarsi
imbarazzati quando emerge un problema
- Dire
che un problema non può essere separato dagli altri:
significa dire che questo problema è inaffrontabile
finché non sono risolti gli altri
- Far
sentire colpevole chi fa presente un problema
- Fa
finta di non capire una domanda: se la domanda è
chiara fa perdere tempo in inutili ulteriori spiegazioni
- Girare
intorno al problema
- Dire
che quel problema ce l'hanno tutti e che quindi ci si deve
convivere
- Spiegare
e chiarire ulteriormente e inutilmente una cosa che si è
già detta
- Dire
che una cosa non è in agenda e quindi se ne parlerà
più avanti
- Aspettare
che venga consultato un esperto
- Dire
che si sono chiariti tutti gli aspetti di un problema, anche
se non si è trovato un modo per risolverlo
Esistono due strumenti di base che si possono usare per gestire
meglio il proprio tempo.
Si comincia con l'elenco dei To Do. È semplicemente
un elenco che indica:
- L'attività
da svolgere
- La
sua priorità
- La
data di inizio prevista
- Lo
stato di avanzamento
- Un
indicatore di attività completata o meno
Una
volta preparata questa lista vanno decise le attività
da svolgere in prima persona e va assegnata una priorità
ad ognuna. L'elenco va ovviamente mantenuto aggiornato giornalmente
e va rispettato al di là della gradevolezza o meno
delle singole attività (è noto che tutti facciamo
prima le cose che ci piacciono di più). L'elenco va
depurato delle attività che non si svolgeranno direttamente,
che vanno immediatamente e chiaramente delegate ad altri.
Le attività con le priorità più alte
vanno trasferite sul calendario giornaliero - diviso per ore
- che comprende:
- L'intervallo
di tempo (Es. dalle 11.00 alle 12.30)
- L'attività
da svolgere
- La
priorità che ho stabilito per quella attività
Si
devono poi assegnare le attività da svolgere ai blocchi
orari migliori per voi, visto che ogni individuo rende al
meglio su ogni attività in periodi diversi della giornata
(dipende dal vostro ciclo energetico giornaliero, e ne parleremo
nel prossimo articolo). I blocchi di tempo rimasti vuoti verranno
utilizzati per la gestione dei problemi inattesi e per le
attività a priorità minore.
Se ci sono più attività prioritarie che blocchi
di tempo è preferibile delegare che rimandare: è
troppo facile creare un backlog di attività prioritarie
che poi non si riescono a gestire, con l'aggravante che una
attività che oggi è a priorità "B"
diventerà facilmente a priorità "A"
nel giro di un giorno o due.
L'ovvia considerazione è che il team e il Project Manager
non devono mai a rimandare a domani ciò che può
essere fatto oggi.
L'esperienza
insegna che se un PM non gestisce efficacemente il proprio
tempo ben presto si troverà a dover affrontare i problemi
tipici che purtroppo affliggono questo ruolo professionale:
stress e pressione. Cadere in questo stato non aiuterà
certo a prendere buone decisioni e comunicherà a tutti
i membri dello staff tensione, preoccupazione, scetticismo
con effetto di rimanere ancora più solo a lottare per
il risultato.
Nel prossimo articolo affronteremo perciò i sintomi
da cui riconoscere lo stress e il modo di affrontarlo, i modi
per evitare di finire a quel punto, ed il modo efficace di
usare bene il proprio tempo utilizzando lo staff: è
la parte più importante della gestione del tempo di
un gruppo di progetto.
Bibliografia
Harold
Kerzner - Project Management 8th Ed. 2003 John Wiley e Sons,
Inc.
Mary
Khosh and Harold Kerzner - Stress and burnout in Project Management
- PMI 1984
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