MokaByte 89 - 8bre 2004 
Patent Pending...
Kodak contro Java?
di
Massimiliano Bigatti

Primi giorni di ottobre. Un aula di tribunale di Rochester, New York. La giuria emette il verdetto: SUN è colpevole. Niente più Java per tutti noi? No, non è una puntata di "Ally McBeal",che vede la giovane ed avvenente avvocato in trasferta da Boston, ma la realtà della causa Kodak-contro-SUN, ovvero della proprietà intellettuale di Wang Laboratories contro il prodotto Java.

Sono tre i brevetti che Eastman Kodak ha sventolato in aula per dimostrare che SUN Microsystems aveva indebitamente utilizzato proprietà intellettuale di Kodak nella realizzazione del linguaggio Java. Questi sono stati acquistati dalla Wang Laboratories nel 1997, molti anni dopo la creazione del linguaggio Java, e rispondono ai numeri 5.206.951, 5.421.012, e 5.226.161.
Tutti e tre coprono tecnologie di comunicazione di dati tra applicazioni di tipo diverso, tra gestori di oggetti e dati, di dialogo tra programmi.
Concetti troppo generici? Sinceramente ho provato a leggere il testo dei brevetti (link in fondo alla pagina) e non ho capito niente. In particolare non sono certo di aver capito bene come Il linguaggio utilizza quei concetti, anche se dovrebbero centrare con RMI, IDL e Java Applet Environment (JAE). Gli avvocati devono essere stati veramente bravi a far capire alla giuria popolare, che non dovrebbe essere tecnica, dove il linguaggio Java infrangeva questi brevetti!

 

E gli altri?
La giuria ha però deciso in favore di Kodak, indicando che SUN aveva in effetti infranto i brevetti. Ora l'azienda vincitrice può chiedere i danni, che ammontano alla discreta cifretta di un miliardo di dollari e mezzo, quando la Kodak ha stimato avesse guadagnato SUN dalla vendita di sistemi di server e storage dal 1998 al 2001. In più ha chiesto di pianificare la compensazione per i futuri guadagni, che vuol dire altri soldi che dalle casse di SUN passano in quelle di Kodak.
E le altre aziende che sfruttano Java per fare anche più soldi di SUN? In realtà queste sono protette dal contratto di licenza per l'utilizzo di Java; BEA, IBM ed altri non sono dunque rientrate nella causa, che SUN ha dovuto sostenere interamente sulle sue spalle.
Anche Microsoft non avrebbe dovuto scamparla, visto che produce sostanzialmente un clone di Java, .NET, e le tecnologie di invocazione remota ed IDL esistono anche nella piattaforma di Redmond. La differenza, però, è che Microsoft ottenne la licenza da Kodak per tempo, memore forse della disputa avuta nel 2001 per la tecnologia XPeace, che si è conclusa con un sostanzioso pagamento dell'azienda di Bill Gates.

 

Le critiche
Sebbene le dispute basate sui brevetti siano divenute oramai una consuetudine, e sono viste dalle aziende non meno che un altro modo per generare profitto, non mancano le critiche, sia generiche, che specifiche alla singola disputa.
Nel caso Kodak contro SUN, molti si chiedono con quale logica siano stati concessi brevetti così generici, che coprono il funzionamento basilare di molti sistemi software moderni. E' come se qualcuno si svegliasse la mattina e brevettasse "il meccanismo di caricare dati, elaborarli e poi salvarli su disco".
In generale, da molte parti si rileva come il sistema dei brevetti "all'americana", che presto potrebbe essere adottato dall'unione europea, non sia adeguato né corretto. Queste regole bloccano il progresso, e potrebbero portare all'inaridimento dell'intera industria informatica; inoltre, le aziende non statunitense od europee (si pensi alla Cina, dove il tasso di sviluppo è quattro volte il nostro e due volte quello statunitense) non sono vincolate al rispetto di questi brevetti, e dunque potrebbero innovare senza essere imbrigliati dal pagamento di pesanti royalties.
Scrivevo nel mio blog, qualche giorno fa in merito a questo argomento: "pensate se Newton avesse messo sotto brevetto le sue scoperte: chiunque avesse voluto progredire nella fisica moderna, costruire apparati, macchine di produzione o qualsiasi elemento che utilizzasse le sue formule avrebbe dovuto pagare. Dove saremmo arrivati? Sicuramente più indietro di dove siamo ora."

 

Pagare pecunia
Pochi giorni dopo la sentenza, SUN e Kodak hanno trovato un accordo, con SUN disposta a prendere in licenza i brevetti di Kodak per la modica cifra di 92 milioni di dollari. Non è ancora certo che l'affare vada in porto, ma l'azienda di fotografia è soddisfatta di come stanno andando le cose, e dell'offerta di SUN.
L'azienda che ha inventato Java ha provato fino all'ultimo a non pagare Kodak, che è improbabile non sapesse, fino all'inizio del 2002, quando è stata sottoposta la causa al tribunale, che Java non disponesse delle tecnologie incriminate.
E' bene notare infatti, che Kodak ha concesso a SUN diverse parti di codice, che sono entrate a far parte della piattaforma Java, in special modo nell'area dei profili di colore e del trattamento delle immagini. L'azienda quindi sapeva fino dal 1995 dell'esistenza di Java e della sua natura, ed ha ricevuto aggiornamenti costanti della piattaforma, seguendone quindi l'evoluzione che ha introdotto Java RMI, IDL e JAE.
In altre parole, Kodak "non poteva non sapere".
Ad ogni modo, con il pagamento delle royalties, SUN mette fine ad una settimana di incertezza per il futuro della piattaforma, che avrebbe potuto portare, se la contesa si fosse protratta, ad un deciso declino della fiducia degli utenti verso la piattaforma di SUN, con conseguente possibile migrazione in massa verso il mondo .NET.
Ora, con l'assegno di quasi cento milioni di dollari staccato da Scott McNealy, il futuro della piattaforma Java è salvo. Almeno per ora.

 

Bibliografia e Riferimenti
Sun's Java Infringes on Kodak Patents
XPeace accord: Microsoft, Kodak settle
Kodak wins Java patent suit
Sun settles Kodak's Java suit for $92 million
Brevetto 5206951
Brevetto 5421012


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