Non
c'è dubbio che il marchio "Java" sia
molto conosciuto dai consumatori. Non solo tecnici,
come programmatori ed architetti, professionisti e responsabili
di azienda, ma anche dai ragazzini che utilizzano giochi
Java sul cellulare.
Insomma, il nome Java è uscito dai laboratori
e dagli uffici dei programmatori per abbracciare un
più vasto mercato, per meglio affermarsi come
brand.
Rientra in questa ottica il sito www.java.com, che è
sostanzialmente una vetrina di quello che è possibile
fare con la tecnologia Java e che riguarda direttamente
gli utenti finali. La zona "Duke" contiene
riferimenti ad altri siti SUN, chat, community, formazione,
ed altro. Ci sono poi le zone dedicate ai giochi, probabilmente
l'area più sfruttata del sito da parte dei consumatori,
quella orientata alle applicazioni mobili, destinate
al funzionamento su PDA e cellulari e la zona dedicata
alle applicazioni desktop, che girano sui normali personal
computer.
Figura 1 - Il sito http://www.java.com/it/
Ma
anche anni fa, quando Java muoveva i primi passi nell'informatica
e era conosciuto dagli addetti ai lavori, il brand era
piuttosto forte.
Nonostante questo, in corrispondenza al rilascio della
versione 1.2, SUN decise di cambiarne il nome. Java
divenne quindi Java2, con l'obiettivo di marcare nettamente
le grandi differenze tra la precedente versione 1.1
e la nuova 1.2.
Un passo che sorprese un po' e lasciò un po'
perplessi, per una serie di motivi. Per prima cosa,
era così indispensabile sottolineare le grandi
differenze tra le versioni 1.1 e 1.2. Esistevano effettivamente
tutte queste diversità?
Tutto il gioco valeva la candela? Modificare il nome
di un prodotto comporta una sua minor riconoscibilità,
almeno all'inizio.
L'uso di un numero nel nome poi è rischioso,
perché collide con il numero di versione. Abbiamo
infatti poi avuto Java2 1.3, Java2 1.4, Java2 5.0.
La presenza di più numeri nel nome confonde.
Senza poi parlare del fatto che 1.5 è diventato
5.0.
Sembra che il marketing ci tenga molto a far capire
che una nuova versione è meglio della precedente,
ma forse l'approccio è un po' datato. I salti
pindarici di numeri di versione erano più in
voga negli anni '90, dove i software passavano disinvoltamente
dalla versione 1.0 alla 2.0 e poi magari alla 4.0.
Java, con le sue eredità Unix, era partito bene,
con uno schema di versione major.minor.revision (p.e.
1.1.7). Una numerazione chiara e pulita che è
anche molto significativa per lo sviluppatore.
Purtroppo con la versione 1.2 il marketing prese il
sopravvento, e si ebbe Java2. Poi abbiamo avuto Java
5.0.
Oggi è stato deciso un ulteriore cambio di nome,
dove si perde il 2. Infatti:
- J2SE
6.0 diventa Java SE 6
- J2EE
5.0 diventa Java EE 5
- J2ME
diventa Java ME
La
cosa interessante è che si perde anche il numero
di revisione. Ad esempio, 5.0 diventa 5. Come chiameremo
allora J2SE 6.1? Forse Java SE 6 versione 6.1? Oppure
Java SE 6 revisione 1? Ma era così difficile
chiamarla Java SE 6.1?
Il marketing di SUN, al momento di scirver questo artcolo,
suggerisce che la prima volta le piattaforme vengano
chiamate:
- Java
Platform, Standard Edition 6
- Java
Platform, Enterprise Edition 5
- Java
Platform, Micro Edition
Java
ME non ha numero di versione (si parla infatti di CLDC
1.0/1.1 ed altri profili), ma mi chiedo: quando più
avanti negli anni svilupperanno ulteriormente Java ME,
non si presenterà il problema di affiancargli
un numero di versione?
Ad ogni modo, fortunatamente (ma non sarebbe potuto
essere diversamente), le versioni già rilasciate
manterranno la precedente nomenclatura. Avremo ancora
J2EE 1.4, J2SE 5.0 o J2SE 1.4.x, ecc.
Riassumendo, la storia di Java ha visto, tra le altre,
le seguenti versioni:
- JDK
1.0.2
- JDK
1.1
- JDK
1.1.7
- Java2
1.2
- Java2
1.2.2
- Java2
1.3
- Java2
1.4
- Java2
5.0
- Java
SE 6 (Java Platform, Standard Edition 6)
Mi
rendo conto che il discorso comincia a farsi complesso,
ma SUN ci viene in aiuto: per qualsiasi dubbio, è
disponibile l'help desk javanaming@sun.com, a cui potrete
rivolgere tutte le domande del caso.
L'erba
del vicino
È interessante a questo punto vedere come se
la cavano i concorrenti, nel difficile compito di trovare
un nuovo nome di versione ai propri prodotti. Cominciamo
da un produttore che sicuramente sa come comunicare
con gli utenti, Apple Computer.
Se si guarda ai prodotti hardware, si nota come ciascun
prodotto sia identificato univocamente da un nome che
ne rappresenta le funzionalità di base e le caratteristiche.
Ad esempio, per gli iPod abbiamo:
- iPod
Shuffle;
- iPod
mini;
- iPod;
- iPod
U2.
Gli
iPod Shuffle sono disponibili in due versioni: 512MB
e 1GB. Quindi, se diciamo iPod Shuffle 512, riusciamo
con una breve descrizione ad indentificare univocamente
un prodotto, allo stesso modo che farebbe il suo codice
prodotto M9724LL/A. E stiamo sicuri che, anche fra qualche
anno, il termine iPod Shuffle 512 non potrà essere
confuso con altro prodotto, diverso ma con caratteristiche
simili.
Con l'hardware Apple si capisce dunque di cosa si sta
parlando. Ma con il software?
Mac OS X, il sistema operativo di Cupertino è
disponibile in due versioni:
- Mac
OS X;
- Mac
OS X Server.
Per
ciascuno di questi lo schema di numerazione è
preciso e lineare. Mac OS X 10.3 ha visto infatti le
versioni:
ora,
con Mac OS X 10.4:
È
strano vedere come una azienda molto orientata agli
utenti come Apple utilizzi uno schema di versioni lineare
e molto Unix-like mentre una società con origini
Unix come SUN salti da un nome ed uno schema all'altro.
Inoltre Apple affianca, alle release principali, un
nome identificativo, che ha preso l'abitudine scegliere
tra i felini. Abbiamo quindi avuto Puma (10.1), Jaguar
(10.2), Panther (10.3), Tiger (10.4). Il nome ufficiale
di prodotto dell'ultima versione disponibile è
quindi "Mac OS X Tiger".
Come se la cava invece il colosso di Redmond, con il
suo onnipresente Windows? Microsoft ha utilizzato per
un certo periodo gli anni (95, 2000). Abbiamo visto
dunque Window 95, Windows 2000. Poi sono cominciate
le sigle (ME, XP).
Oggi
Windows Longhorn diventa Windows Vista.
Ma qual è la differenza sostanziale tra gli schemi
adottati da Apple, Microsoft e SUN? Le prime due azienda
hanno manutenuto il nome del prodotto, che non è
mai cambiato nel corso degli anni, anche se è
stato caratterizzato da elementi descrittivi integrativi
(Mac OS X Tiger, Windows Vista). Apple non ha mai avuto
dubbi sul significato della "X": vuole dire
dieci, ma anche UniX, ma non ha mai confuso questo elemento
con il numero di versione (10.1, 10.2, 10.3). E questo
sarà un vantaggio quando avremo Mac OS X 11.2
(Cat?).
Conclusioni
Da oggi, o meglio, dal giugno scorso, non esiste più
Java2. Ora abbiamo semplicemente Java. Il nome è
cambiato ancora, la sostanza, come sempre, è
rimasta la stessa.
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