Ho
cominciato ad usare Java nel 1997 per la realizzazione
della tesi di Laurea e sono rimasto subito favorevolmente
impressionato dall'ottimo mix fra potenza e facilità
d'uso del linguaggio.
Dopo una parentesi di circa due anni (che considero
come una sorta di peccato originale) passata a lavorare
come programmatore VB sono tornato ad utilizzare Java
e da subito MokaByte è apparsa come l'unico sito
italiano su Java che fosse veramente aderente alle mie
aspettative.
MokaByte si caratterizza per contenuti tecnici elevati
e per l'accento spiccato sulla programmazione che è
proprio quello che un appassionato come me ha sempre
cercato. Da quando ho ripreso a programmare in Java
mi sono sempre occupato di applicazioni server side,
in particolare di web application basate su Servlet
e JSP. Avendo avuto scritto applicazioni anche in altri
linguaggi ho potuto apprezzare come Java sia uno dei
pochi che mette a disposizione API coerenti e in qualche
modo intuitive; ho apprezzato particolarmente l'aspetto
della loro stabilità nel tempo (che come me ha
utilizzato prima RDO poi ADO poi ADO+ è particolarmente
affezionato al concetto di continuità) ed il
fatto che le novità sono state evoluzioni e non
rivoluzioni.
Un altro aspetto estremamente positivo è la quantià
di librerie open source gratuite che permettono, non
solo di avere a disposizione un arsenale di strumenti
variegato ed efficace, ma anche di poter analizzare
come altre persone hanno risolto problemi ricorrenti.
Con il procedere della carriera lavorativa ho avuto
la possibilità di realizzare diversi progetti
basati su database Oracle e ho cominciato a valutare
positivamente il connubio che esiste fra i due. La possibilità
si scrivere stored procedure in Java consente di fare
operazioni prima complicate in maniera estremamente
semplice e rapida per chi conosce entrambi gli ambienti.
Da qui è nata l'idea di pubblicare qualche articolo
che mostrasse come è possibile unire al meglio
i due prodotti e di illustrare quali sono le potenzialità
congiunte; ringrazio tutta la redazione di MokaByte
per avermi dato questa possibilità e per il lavoro
che ha svolto durante questi anni. Il numero 100 non
è solo un traguardo simbolico, ma anche la conferma
della validità e della solidità delle
pubblicazioni.
Sono
sicuro che sarà così anche in futuro e
mi auguro di leggere anche il numero 200.
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