Mokabyte
è stata la rivista che ha pubblicato il mio primo
articolo. Lavoravo per un'azienda poco interessata al
mondo Java, che però mi concesse la possibilità
di partecipare ad una presentazione di Java3D.
Fu quello l'argomento di questo primo articolo.
L'incontro si tenne nella sede SUN di Agrate Brianza
(Milano). Fu la mia prima frequentazione con Workstation
di SUN, sistemi Solaris e Technology Evangelist Java.
Un mondo per me nuovo ed interessante.
Nei successivi (quasi) sei anni ho avuto l'onore di
scrivere per quasi tutte le riviste di programmazione
edite in Italia, e per molte dedicate a Linux ed al
mondo Macintosh, sempre mantenendo una attiva collaborazione
con Mokabyte.
Con MB si è instaurato un bel rapporto. Penso
solo all'entusiasmo per il mio libro "Java e Open
Source", per cui la redazione ha scritto la prefazione.
Tornando all'incontro su Java3D, è interessante
fare un'osservazione. Erano i tempi del JDK 1.1 e Swing/JFC
muoveva i primi passi.
Sono trascorsi molti anni, un'eternità nell'era
di Internet, ma alcuni dei problemi presenti ai tempi
sono rimasti inrisolti. Ricordo che si parlava del problema
ad utilizzare Java3D e Swing. In realtà il punto
centrale era la convivenza di AWT e Swing, che non sono
altro che due modi diversi per intendere le interfacce
utente. Oggi gli stessi "problemi" ci sono
ancora, anche se all'orizzonte si profilano soluzioni
alternative, come SWT.
Ma questo vuol forse dire che la piattaforma Java non
è cresciuta in questi anni?
Con tutte le API e varianti (si pensi a JavaEE, JavaME)
non è possibile asserirlo.
In realtà questi aspetti ricorrenti sembrano
più un'espressione di stabilità e continuità.
Il modello di programmazione, giusto o sbagliato che
fosse, è rimasto il medesimo per diversi anni.
Sicuramente un vantaggio per lo sviluppatore. In altre
parole, forse con Swing non si è presa la strada
più giusta, ma almeno si è mantenuta.
E non è poco.
Tornando a noi, Mokabyte sembra invece aver presto subito
la strada giusta, tranne forse per la scelta del colore
verde per il carattere del testo dell'articolo, che
non è il massimo della leggibilità. Ad
ogni modo l'ha mantenuto, ed ancora oggi lo mantiene,
ed insieme mantiene il suo impegno nella diffusione
di contenuti di alta qualità per il mondo Java.
Con stabilità e continuità per ben, fino
ad oggi, 100 numeri. E non è poco.
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