MokaByte 100 - 8bre 2005
 
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Massimiliano Dessì
mdessi@mokabyte.it

Ho iniziato a collaborare con MB nel giugno del 2003, dopo aver passato gli otto mesi precedenti a rivoltare Jetspeed come un calzino, per poterci costruire sopra un CMS mi sono detto: "perchè non evitare a qualcun' altro il lavoraccio di mesi a capire cosa sono queste benedette portlet". Così ho provato a scribacchiare (era la prima volta che scrivevo un articolo) cercando di descrivere quali erano i punti principali e i concetti che stavano dietro l' idea di un portale fatto con le portlet.
Una volta letto mi sono detto che forse era il caso di scrivere un pò meglio visto che l' articolo non era proprio comprensibile per un neofita (per non parlare della forma e degli "orrori" d'ortografia).
Da lì in poi, ci ho preso anche gusto, finchè ho avuto tempo libero, da quel primo articolo fino ad oggi non meno di una quarantina di persone mi hanno scritto, di cui due terzi studenti universitari a cui affibbiano una tesina di qualcosa a loro sconosciuto (e non solo a loro purtoppo), e trovando qualcosa scritto in Italiano e la possibilità che qualcuno li possa aiutare, saltano di gioia, io invece vorrei tanto ringraziare i loro professori....
Il problema grosso per me viene quando qualcuno vuole cimentarsi a portletizzare qualsiasi cosa senza sapere che in Java il sorgente va compilato, pensando che basti mettere il codice dentro Tomcat per farlo funzionare come se fosse un linguaggio di script, fortunatamente ormai ho fatto il callo e capisco alla quarta mail quando è il caso di spiegare che forse è prima il caso di imparare le basi (è proprio il termine adatto), e poi in seguito posso anche aiutare.
Invece il rimanente terzo delle mail proviene da professionisti che chiedono consigli o propongono consulenze, ricordo ancora quando chiamarono in ufficio dal Brasile per chiedermi aiuto in un progetto in cui dovevano usare le Portlet, il giorno tornai a casa con il sorriso a trentadue denti e camminavo a venti centimetri da terra :-) .

Così ho iniziato pure a viaggiare per aiutare qualcuno che mi contattava in maniera incessante, questo mi ha permesso di conoscere molte persone anche importanti che mai avrei pensato di conoscere, mi ha dato la possibilità di avere esperienze diverse dal solito tran-tran lavorativo e quindi di crescere sotto il profilo professionale, anche se a costo di bruciarmi le ferie. Inutile aggiungere che c'è sempre un secondo e un terzo "lavoretto" per cui mi richiamano, così il primo contatto che inizialmente è di lavoro si trasforma in amicizia.
Nel frattempo oltre a Jetspeed in casa è entrato anche Spring è la storia si stà ripetendo con mio grande piacere, e anche con meno fatica grazie a quel santo uomo che ha inventato l' IoC.
Dal quel primo articolo su Mokabyte ad oggi molte cose sono successe e grandi cambiamenti ci sono stati nella mia vita. Il tempo tolto al sonno per far decollare il Jug Sardegna, che finalmente è diventato una associazione ed ha ormai una certa visibilità, la nascita di mio figlio a cui purtoppo piace molto la tastiera e il mouse e non sopporta che li usi il padre, (purtoppo gli piace anche la moto del padre, ma almeno non riesce ancora a salirci).
Ho anche dovuto vincere la mia timidezza a parlare davanti a una platea, per riuscire a parlare ai meeting e ai corsi. In fin dei conti sarei bugiardo se dicessi che non mi piace il mio lavoro, ogni tanto mi viene da pensare che mi pagano per giocare come facevo da piccolo con i Lego, ma questo è anche il segreto per cui lavoro sempre sorridendo."