MokaByte Numero 11 - Settembre 1997 |
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(continua
dalla prima pagina)
Il
motivo ufficiale di tale accordo sembra legato all’inclusione di IExplorer
come browser di sistema nei prossimi sistemi operativi dei Mac. Anche
se è inquitetante già di per se che il monopolio
della più grande casa di software si estenda in settori fino ad
ora nettamente territori di libero mercato e concorrenza, viene da
pensare come mai Apple abbia di colpo (anche se non poi così troppo
improvvisamente) deciso di far entrare dalla porta principale
l’odiato nemico di tante battaglie.
Ovviamente
il motivo è uno solo ed non è nemmeno troppo difficile immaginare
che le difficoltà economiche della Apple siano state un ottimo motivo
per spingere il consiglio di amministrazione ad allargare l’assemblea dei
soci (paganti).
E’
interessante comunque dare spazio alle varie voci che si sono susseguite
in questi giorni: c’è chi ha condannato senza la condizionale i
fautori dell’operazione indicando una chiara violanzione della legge
antitrust temendo il sempre crescente potere dell’unico gigante mondiale
dell’informati.
Altri
invece hanno in un certo senso plaudito all’operazione di MS che vista
la concorrente in difficoltà, con la preoccupante prospettiva di
rimanere la sola concorrente in gara ed andare incontro ai pesanti interventi
della commissione antitrust.
Chi
dice invece che in ogni caso quello dei Mac è un settore troppo
importante per l’economia mondiale è che quindi prima
di far entrare qualcun altro a sostegno della casa in difficoltà,
meglio (o peggio) che l’abbia fatto MS.
Come
vedo tutto ciò? Come si pone ufficialmente la redazione di MB nel
panorama politico tecnologico mondiale?
Beh
anche se noi seguiamo da vicino il mondo Java, il settore dei browser dovrebbe
in un certo modo interessarci secondariamente, essendo tale strumento a
servizio delle tecnologie disponibili e quindi anche di Java.
Purtroppo
come ben sanno in molti la politica di Microsoft non è delle più
corrette nel rispetto obiettivo del panorama informatico non MS.
Alcune
scelte fatte dalla casa non mi trovano perfettamente d’accordo, ed in un
certo senso ho sempre preferito le tecnologie aperte e standard per tutti.
Java mi ha affascinato per questo motivo fin dall’inizio: una tecnologia
estremamente potente innovativa ma per tutti e totalmente aperta alle tendenze
del futuro.
Non
credo che Java possa essere oscurato da precise scelte ed imposizioni,
ma certo preferiremmo concentrarci sugli aspetti tecnici che non dover
anche pensare a quali conseguenze potrebbe avere un monopolio di Microsoft
nel settore dei browser.
Forse
sono tutte preoccupazioni inutili, visto che Java prosegue il suo camino
inarrestabile ed indipendente. nella sua direzione totalmente distaccata
da
la
sua scalata ininterrottamente
Come
ovviamente ci si può immaginare a noi interessa principalmente
Java ed il mondo di Internet che abbiamo seguito da vicino fin dall’inizio,
e quindi una mossa di tal genere ci riguarda indirettamente molto pesantemente.
Anche se abbiamo sempre pensato che fosse in parte terminata l’era che
vedeva la tecnologia migliore perdente nei confronti
di quella commercialmente più potente, questi accordi in una certa
misura mi preoccupano. Ritengo che Java abbia un potenziale enorme e possa
avere ancora enormi margini di sviluppo, ma proprio per questo vorrei vedere
almeno questa lotta giocata sulla qualità e non sull quantità.
Forse
sarò un idealista, ma quando iniziai a lavorare con Java vedevo
in questa piattaforma un modo per lavorare in un settore libero da grandi
fratelli che impongono l’upgrade del software ogni 12 mesi.
Non
credo che al momento tutto ciò sia in pericolo, ma certo è
che un certo senso di agitazione a volte si insinua fra una macchina virtuale
e l’altra.
In
ogni caso vi assicuro che in spiaggia o nelle alcove possiamo continuare
a parlare di altro o meglio a fare altro.
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