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Nel numero:

119 giugno
, anno 2007

JavaOne 2007

Reportage dalla JavaOne Conference 2007

Marco Piraccini

Marco Piraccini

Marco Piraccini è nato a Cesena il 09/10/1975. E‘ laureato in Ingegneria Informatica presso la facoltà di Bologna con una tesi sull‘assessment della maturità del processo di testing e
in Fisica Computazionale presso la facoltà di Udine con una tesi sull‘uso di GRID per le simulazioni Monte Carlo (nell‘ambito di un esperimento di astrofisica).
Attualmente lavora come Software Architect per una società di consulenza. Il suo Blog è disponibile al seguente indirizzo: http://darkav.blogspot.com/

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JavaOne 2007

Reportage dalla JavaOne Conference 2007

Marco Piraccini

Marco Piraccini

  • Questo articolo parla di: Conferenze & Reportage, Java

Dall‘8 all‘11 maggio si è tenuta al Moscone center di San Francisco la Javaone Conference 2007. Gruppo Imola, nella veste di strategic partner di Sun, era presente per mostrare i componenti open source Jbi4Corba e Jbi4Cics inclusi nella piatttaforma OpenESB.

 

Il NetBeans-day

Il giorno prima dell‘apertura ufficiale della conference si è tenuto il NetBeans-day [NETBEANS_DAY], un evento interamente dedicato a NetBeans, con in-gresso aperto a tutta la comunità  di sviluppatori.
Durante l‘intera la giornata, Gruppo Imola ha presentato i connettori Jbi4Corba e Jbi4Cics ([JBI4CORBA] e [JBI4CICS]) ai numerosi ospiti. L‘evento si è concluso con una sessione presieduta da James Gosling (l‘inventore di Java) durante la quale è stata presentata una breve introduzione sul Semantic Web, segnale che Sun sta investendo su queste tecnologie, cosa che fa ben sperare per il futuro.

 

Figura 1 – James Gosling che si aggira per la conference

 

Alla fine della sessione, durante l‘aperitivo offerto da Sun, abbiamo fatto cono-scenza con il gruppo di sviluppo di NetBeans e OpenESB con cui collaboriamo dall‘Italia. La cosa che personalmente mi ha colpito molto è stata l‘atmosfera molto amichevole e informale che si respirava. Stanchissimi, siamo andati a ri-posarci per prepararci al primo “vero” giorno di conferenza.

 


Figura 2 – Se si era stanchi, c‘era anche lo spazio per riposarsi…

 

Il primo giorno

Dopo una abbondante colazione allo Starbucks più vicino, ci siamo recati al Moscone Center per la primo giornata di conference vera e propria. Rispetto al giorno prima, oltre alle sessioni tecniche (a cui però non abbiamo potuto parte-cipare in quanto occupati a presentare il nostro lavoro) era aperto il “pavillion” con gli stand degli espositori.
Nell‘attesa dell‘apertura del pavillion, abbiamo assisito alla presentazione di al-cune novità  Sun. In particolare ha attirato molto l‘attenzione JavaFX [JAVAFX], una nuova famiglia di prodotti per lo sviluppo di rich-client con con-tenuti multimediali che al momento comprende un linguaggio di scripting (JavaFX Script) e un runtime per i dispositivi mobile (JavaFX Mobile).

Il nostro appuntamento principale per la prima giornata è stato un talk di cui eravamo protagonisti. Dopo una breve introduzione di Fred Aabedi (capo pro-getto per i componenti OpenESB), Raffaele Spazzoli ha presentato i nostri componenti. Tra il pubblico, un interessatissimo Guillaume Nodet (di service-mix) che si è mostrato molto interessato, fino a volersi addentrare nei dettagli implementativi.

 


Figura 3 – Marco Piraccini, RaffaeleSpazzoli e Guillaume Nodet

 

Secondo giorno

Abbiamo passato quasi tutta la giornata effettuando demo dei nostri componenti, prima nel “JBI Ecosystem”, poi al “Community Corner”. Complice un intel-ligente gioco a premi proposto da Sun, moltissime persono sono venute a visi-tarci.
Durante la dimostrazione, alcuni strani personaggi vestiti da soldati hanno in-timato a me e a Raffaele di “arrenderci all‘open source”… Noi ci siamo arresi, puntualizzando però come in realtà  sia ormai da un bel po‘ di tempo che stiamo dalla parte dell‘open source! A parte l‘aspetto scherzoso, Sun in questo momen-to sta spingendo molto sullo sviluppo di software open source, proponendo Ne-tBeans come strumento e piattaforma universale.
Durante il pomeriggio, mentre tenevamo alcune demo al Community Corner, Raffaele si è recato alla riunione dell expert group per JBI 2.0 [JBI20]. Tra le cose interessanti che sono state dette, spicca la necessità  di definire nella pros-sima versione di JBI un riallineamento con SCA [SCA], evitando quindi una contrapposizione tra queste specifiche, visto che tale contrapposizione sembra in effetti essere più politica che di natura tecnica.

La sera, dopo una birra al “Thirsty Bear” (un affollato Brewpub accanto al centro [THIRSTY]), siamo tornati per seguire una serie di interessantissime ses-sioni su JBI, che sono andate avanti fino a tarda serata.

Particolarmente interessante è stata la sessione riguardante l‘integrazione di componenti Java EE in applicazioni JBI. La strategia presentata prevede l‘uti-lizzo di un Service Engine Java EE. Anche se sensato (uno dei concetti di JBI è quello di potere agire da “container di container”), dal nostro punto di vista è più proponibile un tipo di integrazione che agisca tramite Binding Component verso componenti già  installati (per esempio: EJB), senza bisogno di fatto di modificare nulla del sistema che viene integrato. Su questo, potremmo presen-tare delle novità  in futuro.

 


Figura 4 – Claudio Bergamini e Raffaele Spazzoli prima dell‘apertura delle porte

 

 

Terzo e quarto giorno

Liberi dagli impegni, abbiamo girato la conferenza come visitatori, cercando di capire dai vari vendor quale fosse l‘interesse e il supporto verso JBI. Molto in-teressante è stato parlare con gli sviluppatori di servicemix, che ci hanno anti-cipato alcune feature che verranno incluse nella versione 4.0: personalmente ho trovato molto gradevole la loro disponibilità  a farci vedere il codice che stava-no sviluppando e a discutere delle nuove funzionalità , sintomo che “open sour-ce” è anche un modo di pensare, non solo un modo di condividere software.
Nel pomeriggio del terzo giorno abbiamo assistito ad alcune sessioni tecniche, tra cui un interessante punto della situazione su SCA (con David Chappel pre-sente), e una sessione introduttiva sul Semantic Web, utile non tanto per i con-cetti espressi (Gruppo Imola, con Sensible Logic [SENSIBLE] è già  attivissima su queste tecnologie), quanto per capire come Sun ha intenzione di muoversi in futuro.

 

Conclusione

I componenti JBI presentati hanno riscosso un grande interesse da parte di chi si occupa di integrazione. Inoltre NetBeans 6 e la piattaforma OpenESB si stanno già  mostrando molto maturi e quindi possono essere un‘ottima risposta alla necessità , sempre più impellente, di strumenti necessari ad affrontare le e-sigenze delle architetture a servizi. Questo fa molto ben sperare per il futuro: sicuramente la collaborazione strategica tra Sun e Gruppo Imola sta dando i suoi frutti.

 

Riferimenti

[SAN FRANCISCO]
http://it.wikipedia.org/wiki/San_Francisco

 

[JAVA_ONE]
http://java.sun.com/javaone/sf/index.jsp

 

[NETBEANS_DAY]
http://www.netbeans.org/community/articles/javaone/2007/nb-day.html

 

[OPENESB]
https://open-esb.dev.java.net/

 

[JBI4CORBA]
http://www.glassfishwiki.org/jbiwiki/Wiki.jsp?page=CORBABC

 

[JBI4CICS]
http://www.glassfishwiki.org/jbiwiki/Wiki.jsp?page=CICSBC

 

[JAVAFX]
http://www.sun.com/software/javafx/

 

[THIRSTY]
http://www.thirstybear.com/

 

[JBI20]
http://jcp.org/en/jsr/detail?id=312

 

[GNODET]
http://gnodet.blogspot.com/

 

[SENSIBLE]
http://www.sensiblelogic.it/

 

[SCA]
http://www.osoa.org/display/Main/Service+Component+Architecture+Specifications

 

 

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Marco Piraccini

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Marco Piraccini è nato a Cesena il 09/10/1975. E‘ laureato in Ingegneria Informatica presso la facoltà di Bologna con una tesi sull‘assessment della maturità del processo di testing e
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