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Nel numero:

315 aprile
, anno 2025

Accessibilità in team di prodotto: sfide, normative e best practice

I parte: Cosa è l’accessibilità e perché implementarla

Andrea Sironi
Andrea Sironi

Come designer della comunicazione, Andrea Sironi ha sempre lavorato in ambito web/digital, mescolando la sua passione per la progettazione grafica con un forte interesse per il mondo della tecnologia e la sua continua evoluzione.

In Thanks Design si occupa di UI/UX design in ambito sviluppo agile del software, ponendosi anche come figura di collegamento tra il mondo della progettazione e quello del codice.

Da questa stretta collaborazione nasce l’interesse per il tema dell’accessibilità che si è tradotto, da un lato, in un approccio progettuale più consapevole, dall’altro in una maggiore attenzione verso la qualità del prodotto finale e il valore per l’utente.

Emanuele Mantovani
Emanuele Mantovani

Emanuele Mantovani è un designer con un focus specifico su user experience e service design. Come head of design di Thanks Design e Intré, ha avuto modo di approfondire e sperimentare le modalità di integrazione dello UX Design nel mondo dello sviluppo agile del software, concentrandosi in particolare sulle possibilità di applicazione in progetti Scrum.

Negli ultimi anni, insieme ad Andrea Sironi, ha intrapreso un percorso legato all’approfondimento e alla divulgazione dell’accessibilità in ambito digitale.

Oltre all’esperienza sul campo con Intré e Thanks Design, si occupa anche di coaching e formazione sui temi UX all’interno di aziende.

 

Accessibilità prodotti digitali

Accessibilità in team di prodotto: sfide, normative e best practice

I parte: Cosa è l’accessibilità e perché implementarla

Picture of Andrea Sironi – Emanuele Mantovani

Andrea Sironi – Emanuele Mantovani

  • Questo articolo parla di: Internet & Digital, UX design & Grafica

Accessibilità nel mondo digitale

L’importanza dell’accessibilità nella creazione di prodotti e servizi digitali sarà sempre maggiore nei prossimi anni, grazie anche alla spinta dell’entrata in vigore dello European Accessibility Act. In questo articolo vedremo di capire che cosa si intende per accessibilità e come includerla by design nel proprio processo di sviluppo. Nel prossimo numero, poi, presenteremo un caso d’esempio per comprendere come si procede nel concreto.

Una normativa europea

A partire dal 28 giugno 2025, in Europa tutte le aziende private saranno chiamate a immettere sul mercato prodotti accessibili. Ma che cosa intendiamo per acccessibilità nel mondo digitale? E cosa significa questo per le aziende e i team di prodotto?

Partiamo da una definizione, per cui l’accessibilità è

la capacità dei sistemi informatici […] di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari

Legge 9 gennaio 2004, n. 4: “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, cd. “legge Stanca”

In sintesi, l’accessibilità può essere intesa come la qualità di un prodotto o servizio di essere fruito da tutti, senza barriere, né discriminazioni.

 

Perché rilasciare prodotti accessibili?

Le ragioni per integrare l’accessibilità nella creazione di prodotti digitali possono essere declinate su più livelli, evidenziando aspetti concreti e rilevanti per tutte le figure aziendali, da chi prende decisioni ai team di sviluppo.

1. Per un mondo inclusivo e senza discriminazioni

Rendere accessibili i prodotti digitali significa eliminare le barriere che impediscono a milioni di persone di fruire di servizi essenziali. Includere utenti con disabilità non è solo un dovere morale, ma un passo concreto verso una società più equa, in cui tutti possano partecipare attivamente alla vita digitale senza ostacoli.

2. Per la compliance normativa

Con l’entrata in vigore dello European Accessibility Act nel 2025, le aziende dovranno conformarsi agli standard di accessibilità definiti dalla norma UNI CEI EN 301549:2021. Rispettare queste regole non solo evita il rischio di sanzioni e controversie legali, ma permette anche di anticipare le richieste del mercato e posizionarsi come leader nell’innovazione inclusiva.

3. Per salvaguardare la brand reputation

Un’azienda che adotta l’accessibilità come valore si distingue come socialmente responsabile e attenta alle esigenze di tutti i suoi utenti. Al contrario, ignorare l’accessibilità può portare a critiche, danni d’immagine e perdita di fiducia da parte dei clienti. Un brand inclusivo comunica affidabilità e attenzione alle persone, migliorando la percezione del marchio.

4. Per far crescere il business

L’accessibilità non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità di espansione. Circa il 15% della popolazione mondiale ha una qualche disabilità: garantire loro un accesso senza barriere significa intercettare un mercato ampio e spesso sottovalutato. Inoltre, migliorare l’accessibilità porta spesso a un design più intuitivo e usabile per tutti, aumentando engagement, conversioni e fidelizzazione.

 

L’accessibilità non è quindi solo una questione etica, ma anche un fattore strategico che impatta il business, la conformità normativa, la reputazione aziendale e l’esperienza utente.

 

La normativa

A partire da giugno 2025, tutte le aziende private europee saranno tenute a rilasciare prodotti digitali accessibili, in conformità con gli standard previsti.

Questo obbligo deriva dall’entrata in vigore dello European Accessibility Act (EAA), formalizzato nella Direttiva (UE) 2019/882, che introduce requisiti specifici per l’accessibilità di siti web, applicazioni mobili, dispositivi elettronici e piattaforme e-commerce. Tali requisiti dovranno essere rispettati seguendo le linee guida stabilite dalla norma UNI CEI EN 301549:2021.

Questa norma, a sua volta fa riferimento alle WCAG.

 

Le WCAG: linee guida per l’accessibilità web

Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) rappresentano il principale riferimento per la creazione di contenuti digitali accessibili.

Sviluppate dal World Wide Web Consortium (W3C), queste linee guida mirano a garantire un’esperienza web equa e fruibile da tutti, indipendentemente dalle abilità individuali. Per definire il livello di accessibilità di un contenuto, le WCAG introducono tre gradi di conformità progressivi: A (base), AA (intermedio) e AAA (avanzato).

In particolare, la normativa stabilisce che i prodotti digitali debbano rispettare almeno il livello AA, assicurando così un’esperienza accessibile alla maggior parte degli utenti.

Percepibile, utilizzabilie, comprensibile, robusto

Alla base delle WCAG ci sono quattro principi fondamentali, che ogni contenuto digitale deve rispettare per essere considerato realmente accessibile:

  • Percepibile: le informazioni e i componenti dell’interfaccia devono essere presentati in modo che gli utenti li possano percepire, indipendentemente dalle loro capacità sensoriali.
  • Utilizzabile: gli elementi dell’interfaccia devono essere utilizzabili da tutti gli utenti, inclusi quelli che utilizzano tecnologie assistive o input alternativi.
  • Comprensibile: il contenuto e il funzionamento dell’interfaccia devono essere comprensibili, senza creare confusione o ambiguità per gli utenti.
  • Robusto: i contenuti devono essere compatibili con un’ampia varietà di tecnologie e strumenti, attuali e futuri, per garantire che possano essere interpretati correttamente.
Figura 1 – I contrasti di colore devono essere ottimali anche in presenza di immagini di sfondo.
Figura 1 – I contrasti di colore devono essere ottimali anche in presenza di immagini di sfondo.

 

Cosa cambia per i team di prodotto?

L’obbligo di rispettare la normativa sull’accessibilità impone ai team di prodotto una trasformazione significativa che, con il giusto approccio, può essere compiuta da ogni azienda.

Il primo passo da compiere è capire che l’accessibilità di un prodotto digitale deve essere “by design”, ossia integrata fin dalle prime fasi della progettazione, sia lato design sia lato sviluppo. Il più grande errore che un team può compiere è ritenere che l’accessibilità possa essere posticipata e presa in considerazione nelle ultime fasi di progetto, quasi si trattasse di un elemento accessorio secondario.

Trasformare il modo di lavorare

Quando in Thanks Design abbiamo iniziato a occuparci in modo sistematico di accessibilità, ci siamo resi conto che si trattava di un tema destinato a influenzare il nostro modo di lavorare e il modo in cui collaboriamo e supportiamo i team di sviluppo.

Si trattava di allineare le competenze e far evolvere l’approccio consolidato di un team di consulenza di otto UX/UI designer. Era chiaro fin da subito che non poteva trattarsi di un cambiamento immediato: sarebbe stato necessario introdurre l’accessibilità passo dopo passo, cominciando dalle basi.

Il nostro percorso può essere riassunto in due principali passaggi, che riteniamo possano rappresentare un valido spunto per tutti i team di prodotto che desiderano intraprendere una trasformazione accessibile.

Il primo passo è stato quello di mettere le fondamenta, ovvero di portare l’accessibilità all’interno del team.

Il secondo è stato quello di confrontarsi con un progetto reale, mettendo a frutto tutto quello che era stato appreso e validando il nuovo approccio progettuale.

 

Mettere le fondamenta

Vediamo dunque cosa ha significato questo primo passo e, nel prossimo numero, vedremo poi cosa ha voluto dire confrontarsi con un progetto reale. Per mettere le fondamenta, è stato necessario sensibilizzare l’azienda, formare le persone, definire il nuovo approccio.

Sensibilizzare l’azienda

Anche se può sembrare scontato, la prima cosa da fare è avere l’OK a compiere questo investimento in termini di formazione all’interno dell’azienda.

Nel nostro caso abbiamo trovato apertura e disponibilità. In altre realtà, la deadline del 28 giugno può essere sicuramente l’elemento su cui fare leva, sottolineando la necessaria compliance normativa oltre alle altre argomentazioni legate a inclusione, brand reputation e vantaggi di business capaci di andare a toccare altre corde ugualmente significative.

Formare le persone

Il tema della normativa e delle WCAG si è rivelato piuttosto complesso da affrontare inizialmente. Proprio per questo è nata l’idea di coinvolgere consulenti esterni, al fine di ottenere già una chiave di lettura più chiara su un argomento così articolato.

Gli esperti esterni ci hanno permesso di definire insieme una formazione strutturata, che ha coperto tutta una serie di aspetti a più livelli:

  • normativa;
  • principi di accessibilità e progettazione di interfacce;
  • linee guida WCAG e best practice, sia di design che tecniche;
  • creazione di documenti accessibili, un aspetto forse meno evidente, ma estremamente importante se consideriamo quanto PDF, documenti Word e presentazioni siano diventati parte integrante della nostra quotidianità.

Definire l’approccio

La sfida più importante è stata integrare l’accessibilità nel nostro processo progettuale.

Attraverso una serie di incontri nel team abbiamo ridefinito il nostro approccio affrontando diverse questioni fondamentali:

  • Qual è l’impatto dell’accessibilità nella fase di discovery e ricerca utente?
  • Come condividere in modo efficace le informazioni con il team di sviluppo?
  • Quando e come inserire momenti di validazione?
  • Come garantire la formazione delle persone esterne coinvolte nel progetto?

 

Conclusioni

Come probabilmente sarà apparso chiaro, il tema dell’accessibilità è multiforme e necessità di competenze diversificate: aspetti normativi, metodologie progettuali, scelte tecniche. Nel prossimo numero vedremo come tutti questi elementi che concorrono a definire il tema accessibilità nel mondo digitale siano stati inseriti nel nostro percorso progettuale per creare un prodotto accessibile: racconteremo infatti un caso di studio che per noi è stato molto significativo e sfidante.

 

 

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Andrea Sironi
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Come designer della comunicazione, Andrea Sironi ha sempre lavorato in ambito web/digital, mescolando la sua passione per la progettazione grafica con un forte interesse per il mondo della tecnologia e la sua continua evoluzione.

In Thanks Design si occupa di UI/UX design in ambito sviluppo agile del software, ponendosi anche come figura di collegamento tra il mondo della progettazione e quello del codice.

Da questa stretta collaborazione nasce l’interesse per il tema dell’accessibilità che si è tradotto, da un lato, in un approccio progettuale più consapevole, dall’altro in una maggiore attenzione verso la qualità del prodotto finale e il valore per l’utente.

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