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Nel numero:

131 luglio
, anno 2008

Gruppo Imola SOA toolkit

Strumenti per la valutazione e l‘adozione di SOA

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Gianluca Morello
Gianluca Morello– Marco Piraccini – Stefano Rossini
Marco Piraccini

Marco Piraccini è nato a Cesena il 09/10/1975. E‘ laureato in Ingegneria Informatica presso la facoltà di Bologna con una tesi sull‘assessment della maturità del processo di testing e
in Fisica Computazionale presso la facoltà di Udine con una tesi sull‘uso di GRID per le simulazioni Monte Carlo (nell‘ambito di un esperimento di astrofisica).
Attualmente lavora come Software Architect per una società di consulenza. Il suo Blog è disponibile al seguente indirizzo: http://darkav.blogspot.com/

Gianluca Morello– Marco Piraccini – Stefano Rossini
Stefano Rossini

Stefano Rossini è nato a Giussano (MI) il 29/10/1970 e ha conseguito il diploma universitario in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino. Ha maturato più di venti anni di esperienza in diversi progetti Enterprise mission-critical ricoprendo i ruoli di IT Program Manager, Project Manager & Software Architect presso importanti gruppi bancari, pubblica sanità, pubblica amministrazione e software house.

Attualmente ricopre il ruolo di Sofware Factory Manager, Lean Change Agent ed Enterprise Architect presso Capgemini.

Esperto in ambito di sanità pubblica come Project/Program Manager per la governance dei progetti IT strategici di Cartella Clinica Elettronica (CCE) e Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

Esperto in ambito bancario dove ha ricoperto per una decina d'anni il ruolo di Project Manager e Leader Software Architect (BPM, IWBank e BPS) occupandosi della pianificazione e gestione del progetto, del coordinamento del gruppo di sviluppo software sia InHouse che Nearshore/Offshore. Esperto nella conduzione di progetti secondo metodologia di Project Management PMBok e metodologia agile Scrum.

Si occupa di Java dal 1999 arrivando da precedenti esperienze in C e C++ in ambito Telco (Alcatel & Siemens). Ha pubblicato più di un centinaio di articoli su argomenti di IT Governance, Project Management, architetture enterprise e problematiche di Integrazione e SOA. È coautore dei libri "Manuale pratico di Java" (2001) e "La programmazione della piattaforma J2EE" (2005) editi da Hops/Tecniche Nuove. Certificazioni IT Governance: COBIT V.4.1 Foundation Certificate; certificazioni IT Service Management: ITIL V.3 Foundation Examination; certificazioni Project Management: CSM - Scrum Master, CSPO - Scrum Product Owner, PMI: 35 contact hours.

Profilo linkedin: http://www.linkedin.com/pub/stefano-rossini/30/977/242

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Gruppo Imola SOA toolkit

Strumenti per la valutazione e l‘adozione di SOA

Picture of Gianluca Morello– Marco Piraccini – Stefano Rossini

Gianluca Morello– Marco Piraccini – Stefano Rossini

  • Questo articolo parla di: Architetture dei sistemi, Frameworks & Tools, Project Management

Facendo tesoro delle molteplici esperienze di Assessment in ambito SOA svolte in questi anni da parte delle società del Gruppo Imola, presentiamo in questo articola il toolkit messo a punto. Il principio ispiratore del toolkit è di fornire un set di strumenti di valutazione oggettivo e misurabile, tale da consentire lesecuzione di Assessment SOA rapidi, sistematici e ripetibili.

Introduzione

In questi anni, le società del Gruppo Imola (Imola Informatica, MokaByte e Sensible Logic) hanno svolto numerosi “assessment” in ambito Service Oriented Architecture. Ne è nato un “SOA Toolkit”, ossia una suite di strumenti e metodologie finalizzati ai seguenti obiettivi:

  • capire quanto una generica”organizzazione” sia matura per affrontare un’evoluzione SOA in relazione al “Maturity Model” di riferimento;
  • individuare i passi da effettuare per evolversi all’interno di questo modello seguendo la Roadmap Gruppo Imola;
  • analizzare la migliore strategia d’adozione per il contesto in esame;
  • sperimentare le implicazioni tecnologiche e architetturali mediante Pilot mirati (opzionale)

In funzione di questi obiettivi, il principio ispiratore del toolkit è di fornire un set di strumenti di valutazione oggettivo e misurabile, tale da consentire l’esecuzione di Assessment SOA “rapidi”, sistematici e ripetibili.

 

Gruppo Imola SOA Toolkit

Il Toolkit analizza a 360 gradi tutti gli aspetti che all’interno di una realtà Enterprise concorrono alla riuscita di un percorso evolutivo SOA:

  • organizzativi
  • tecnologici
  • metodologici
  • culturali

Con SOA Toolkit la procedura di Assessment è rapida ed efficace, richiede una disponibilità di tempo limitata da parte del cliente e fornisce come risultato i seguenti deliverables:

  • descrizione formale del SOA Maturity Model di Gruppo Imola
  • documento di SOA Assessment
  • report/esito SOA Assessment
  • descrizione formale della SOA Roadmap di Gruppo Imola
  • checklist per l’evoluzione SOA dal livello risultante al successivo
  • strategie d’adozione

È inoltre possibile avere ulteriori informazioni opzionali riguardanti

  • best practices per l’introduzione SOA
  • design e realizzazione SOA Pilot in linea con il risultato dell’Assessment e con il modello proposto

 Figura 1 – Uno sguardo d’insieme al SOA Toolkit del Gruppo Imola

 

Gruppo Imola Maturity Model

Il Maturity Model di Gruppo Imola (GI-SMM) è il core del toolkit e si ispira al framework CMMI del Software Engineering Institute (SEI) e al SOA Maturity Model (Sonic Software, Systinet, AmberPoint e BearingPoint).

GI-SMM si pone l’obiettivo di fornire un modello in funzione del quale “valutare” sistematicamente e in modo ripetibile la “qualità” dei processi e la profondità di visione SOA del proprio dipartimento IT. Come in CMMI e in SOA-MM, il Gruppo Imola SOA Maturity Model definisce livelli di maturità crescente, legati alla profondità di adozione SOA all’interno di un’azienda. I livelli del GI Maturity Model sono sei:

  • Livello 0 = Assenza (Pandemonium): situazione IT caotica e senza controllo
  • Livello 1 = Iniziale (Ad-Hoc)
  • Livello 2 = Consapevolezza IT (Awareness)
  • Livello 3 = Architettura a Servizi (Basic)
  • Livello 4 = Gestita (Managed)
  • Livello 5 = Ottimizzazione (Nirvana)

 

 Figura 2 – I livelli del Gruppo Imola SOA-Maturity Model (GI-SMM)

Il modello si propone di fissare una base di valutazione comprensibile sia ai responsabili IT che ai business manager. Uno degli scopi principali di un percorso SOA è infatti quello di colmare il gap tra figure IT e business per quanto riguarda il livello aziendale attuale di soddisfacimento dei requisiti SOA.

Le valutazioni sono declinate in funzione delle seguenti aree:

  • tecnologia
  • architettura (definizione architettura, integrazione, riuso e orchestrazione)
  • organizzazione (organizzazione IT & gestione processi business, governance, monitoring)
  • vision

 

 

 

 Figura 3 –  I temi del GI-SMM

Le caratteristiche chiave dei livelli del Maturity Model sono riepilogate anche in forma schematica/tabellare.

 

 Figura 4 – Schema GI-SMM

 

Procedura di Assessment

Al cliente viene sottoposto un questionario comprendente trenta domande suddivise in funzione delle seguenti aree tematiche:

  • familiarità SOA
  • architettura e standard SOAMetodologia
  • riuso e repository
  • governance
  • service support & delivery
  • sicurezza

 

 

 

 Figura 5 – Questionario SOA

In funzione della compilazione del questionario, vengono prodotti alcuni grafici di posizionamento della realtà in esame e viene generato il corrispondente report di Assessment. I risultati vengono inviati in un report PDF al cliente. Nel report verranno riportate le seguenti informazioni:

  • descrizione del livello di Maturity a cui risulta appartenere il cliente
  • passi suggeriti per procedere al livello successivo

 

Figura 6 – Un Report prodotto da GI-SMM

 

Roadmap

Una volta stabilito mediante l’Assessment quanto un’azienda è matura nella sua implementazione di un’architettura SOA-oriented, è possibile definire quali passi intraprendere. SOA, infatti, è una strategia da NON adottare a big-bang sull’ambiente IT esistente, bensì deve essere integrata in modo incrementale e razionale: la roadmap è la descrizione dei passi aziendali (organizzativi, tecnici, metodologici e culturali) che devono definire un processo evolutivo ed incrementale.

L’esempio di roadmap che esporremo è stato elaborato cercando di individuare i macro-step più importanti e con l’obiettivo ambizioso di un’organizzazione che abbia completamente assorbito tutti gli aspetti di SOA e che di conseguenza ne ricavi il maggior valore possibile. Questa roadmap deve essere quindi considerata un “condensato” e non ha la pretesa di essere esaustiva: può essere piuttosto il punto da cui partire per elaborare una strategia nel momento in cui ci si trovi di fronte a un caso concreto.

La roadmap nasce da uno studio interno che Gruppo Imola ha condotto effettuando una selezione da modelli analoghi conosciuti. Da questi abbiamo selezionato tramite la nostra esperienza sul campo i passi essenziali da seguire, cercando di mantenere un giusto equilibrio tra completezza e pragmatismo.

La roadmap del Gruppo Imola prevede quattro step: Intial Services, Architected Services, Process Driven Services e SOA Nirvana (l’ultimo livello da “raggiungere”). A seconda del posizionamento dell’organizzazione su questi livelli (determinato in seguito al SOA Assessment) vengono proposti i passi per l’evoluzione dell’organizzazione all’interno della roadmap con l’obiettivo di passare da un livello all’altro, cioè di evolvere il proprio sistema verso l’adozione completa ed efficiente di SOA.

 Figura 7 – La Roadmap SOA Gruppo Imola

Dal livello di partenza, si identifica quindi il “target level” e, tramite la descrizione dettagliata del SOA Maturity Model, si identificano i passi da eseguire in maniera incrementale per il raggiungimento del livello successivo. L’elenco di questi passi (che riguardano aree architetturali tecnologiche e organizzative), rappresenta quindi un insieme di obiettivi concreti che, se raggiunti, permettono di far evolvere il sistema informativo verso il teorico “SOA Nirvana”.

Il carattere incrementale di questi passi indirizza in maniera precisa e pragmatica cosa deve essere fatto, evitando la trappola di un’eccessiva astrazione dei concetti che spesso blocca l’adozione (e la comprensione) di SOA.

Estensione SOA toolkit

Il SOA Toolkit prevede due moduli opzionali destinati a coprire i seguenti aspetti:

  • best practices per l’introduzione SOA
  • design e realizzazione di SOA Pilot in linea con il risultato dell’Assessment e con il modello proposto

 

Il documento di Linee Guida e Best Practices è frutto delle esperienze di introduzione SOA realizzate in questi anni da Gruppo Imola presso importanti realtà Enterprise. Tale documento, unitamente all’attività di  Design e realizzazione di un SOA Pilot (tecnologico, architetturale e metodologico), mira a concretizzare le implicazioni pratiche/implementative analizzate ad un maggior livello di astrazione dall’Assessment e dal Maturity Model.

 

Conclusioni

In questo articolo abbiamo presentato il “SOA Toolkit”, la suite di strumenti, modelli e metodologie proposta dal Gruppo Imola per analizzare e valutare efficacemente le implicazioni legate all’adozione di SOA. Per ulteriori informazioni fare riferimento al Gruppo Imola SOA Center
soa.center@imolinfo.it

Riferimenti

[MOKA_SOA_I] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA: Introduzione”, MokaByte 100, Ottobre 2005

[MOKA_SOA_II] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA: Metodologia”, MokaByte 101, Novembre 2005

[MOKA_SOA_III] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (III): Il Maturity Model”, MokaByte 102, Dicembre 2005

[MOKA_SOA_IV] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (IV): Roadmap”, MokaByte 103, Gennaio 2006

[MOKA_SOA_V] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (V): SOI”, MokaByte 104, Febbraio 2006

[MOKA_SOA_VI] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (VI): ESB (I)”, MokaByte 105, Marzo 2006

[MOKA_SOA_VII] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (VII): ESB (II)”, MokaByte 106, Aprile 2006

[MOKA_SOA_VIII] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (VIII)”, MokaByte 107, Maggio 2006

[MOKA_SOA_IX] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (IX): Esempio (I)”, MokaByte 108, Giugno 2006

[MOKA_SOA_X] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (X): Esempio (II)”, MokaByte 109, Luglio/Agosto 2006

[MOKA_SOA_XI] M. Piraccini – S. Rossini, “SOA (XI): Riuso e granularità dei servizi SOA”, MokaByte 116, Marzo 2007

 

 

 

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Gianluca Morello
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Marco Piraccini

Marco Piraccini è nato a Cesena il 09/10/1975. E‘ laureato in Ingegneria Informatica presso la facoltà di Bologna con una tesi sull‘assessment della maturità del processo di testing e
in Fisica Computazionale presso la facoltà di Udine con una tesi sull‘uso di GRID per le simulazioni Monte Carlo (nell‘ambito di un esperimento di astrofisica).
Attualmente lavora come Software Architect per una società di consulenza. Il suo Blog è disponibile al seguente indirizzo: http://darkav.blogspot.com/

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Stefano Rossini

Stefano Rossini è nato a Giussano (MI) il 29/10/1970 e ha conseguito il diploma universitario in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino. Ha maturato più di venti anni di esperienza in diversi progetti Enterprise mission-critical ricoprendo i ruoli di IT Program Manager, Project Manager & Software Architect presso importanti gruppi bancari, pubblica sanità, pubblica amministrazione e software house.

Attualmente ricopre il ruolo di Sofware Factory Manager, Lean Change Agent ed Enterprise Architect presso Capgemini.

Esperto in ambito di sanità pubblica come Project/Program Manager per la governance dei progetti IT strategici di Cartella Clinica Elettronica (CCE) e Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

Esperto in ambito bancario dove ha ricoperto per una decina d'anni il ruolo di Project Manager e Leader Software Architect (BPM, IWBank e BPS) occupandosi della pianificazione e gestione del progetto, del coordinamento del gruppo di sviluppo software sia InHouse che Nearshore/Offshore. Esperto nella conduzione di progetti secondo metodologia di Project Management PMBok e metodologia agile Scrum.

Si occupa di Java dal 1999 arrivando da precedenti esperienze in C e C++ in ambito Telco (Alcatel & Siemens). Ha pubblicato più di un centinaio di articoli su argomenti di IT Governance, Project Management, architetture enterprise e problematiche di Integrazione e SOA. È coautore dei libri "Manuale pratico di Java" (2001) e "La programmazione della piattaforma J2EE" (2005) editi da Hops/Tecniche Nuove. Certificazioni IT Governance: COBIT V.4.1 Foundation Certificate; certificazioni IT Service Management: ITIL V.3 Foundation Examination; certificazioni Project Management: CSM - Scrum Master, CSPO - Scrum Product Owner, PMI: 35 contact hours.

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Marco Piraccini è nato a Cesena il 09/10/1975. E‘ laureato in Ingegneria Informatica presso la facoltà di Bologna con una tesi sull‘assessment della maturità del processo di testing e
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Attualmente ricopre il ruolo di Sofware Factory Manager, Lean Change Agent ed Enterprise Architect presso Capgemini.

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