In questo articolo presentiamo una breve panoramica sui sistemi di ottimizzazione delle pagine web per i motori di ricerca. Si tratta di un argomento importante per “primeggiare” in un panorama sempre più affollato. Nel prossimo numero analizzeremo i tool disponibili per l‘ottimizzazione.
Che cosa è il SEO
Fin dalla nascita di Internet, quando il volume di informazioni era scarso, il ruolo dei motori di ricerca è apparso subito fondamentale e strategico. Nacquero prima le cosiddette Directory, ossia una specie di raccolta siti, catalogati per argomento. Ma subito ci si accorse che c’era bisogno di ben altro, di molto più potente, considerando la crescita esponenziale del numero di siti Internet. Vennero creati i cosiddetti motori di ricerca.
Nel mondo di Internet milioni e milioni di siti sono in competizione per il primato nei motori di ricerca, ossia nelle cosiddette SERP (Search Engine Results Page) ossia le pagine dei risultati di un motore di ricerca, visualizzate da utenti che cercano una parola chiave.
E proprio in questo momento entra in gioco il ruolo del SEO (Search Engine Optimization) che consiste nel fare un’attenta e dettagliata analisi di un sito, operare su di esso, e non solo, attraverso tecniche e strategie di marketing e programmazione per posizionarlo ai primi posti nei motori di ricerca e renderlo quindi maggiormente visibile.
Oggi avere un sito web estraneo ai motori di ricerca serve a poco. Solo l’esperienza, l’abilità e la professionalità dell’esperto di SEO può aiutarlo a scalare le SERP. Non esistono ne’ trucchi, ne’ manuali standard.
Le tappe dell’ottimizzazione
Un buon operatore di SEO, prima di tutto valuta il settore merceologico in cui opera il sito, e non tanto per sapere cosa si vende, ma per capire e valutare il grado di concorrenza presente sul web in relazione al settore specifico.
L’ottimizzazione di un sito è legata a molti fattori, alcuni sotto lo stretto controllo del SEO, altri invece dipendenti da cause esterne. Nessuno può garantire il primo posto di una pagina web nelle SERP.
Innanzitutto è fondamentale una pianificazione strategica, e per agire in modo scientifico e non casuale è utile confrontarsi con altri esperti.
Per prima cosa bisogna verificare la data in cui il sito è stato indicizzato, o meglio pubblicato, e poi cosa in quel momento riescono a vedere i motori di ricerca.
Sull’età del sito ci sono differenti filosofie: secondo alcuni essa è molto importante, per altri l’età non viene valutata. Facciamo degli esempi: consideriamo un dominio acquistato di recente, ma in cui non viene pubblicato nulla (ossia non è stata creata alcuna pagina HTML a esso collegata), l’età sicuramente potrebbe non essere del tutto influente ai fini dell’ottimizzazione.
Se invece, dopo aver acquistato un dominio, è stata subito associata una homepage anche senza contenuto, l’agente di un motore di ricerca (i famosi “spider” ossia programmi che scorrono le pagine in cerca di informazioni da indicizzare) riesce a visitarla e a stabilire una corrispondenza tra sito e motore di ricerca. C’è poi da considerare che la valutazione dell’età di un sito va rapportata ad altre cose, come la crescita dei contenuti del sito nel tempo, l’inserimento di nuove pagine e nuovi link. Diversi esperti SEO inseriscono l’età nella top ten dei valori assoluti per un posizionamento ottimale della stessa pagina web.
Per verificare ciò, è sufficiente, per domini di natura [.it] collegarsi al sito nic.it , altrimenti si può utilizzare Internic [INIC], il registro internazionale dei nomi di dominio.
Invece, per un’analisi di ciò che vedono i motori di ricerca, è molto efficace Urlmetrix [URL]. Tra i dati più importanti vanno considerati ed analizzati: Google Page Rank; Google Indexed; Yahoo Indexed; Google Blog Search Links. Il Page Rank è un valore, da 1 a 10, che Google assegna a ogni sito o pagina web presente. Se basso, è necessario intervenire per migliorarla.
Indexed, per Google e Yahoo, esprime il numero di pagine del sito realmente inserite nell’indice di un motore di ricerca. È un valore fondamentale che determina quanti contenuti di un sito sono disponibili per gli utenti. Se è esiguo il numero di pagine del sito che si sta analizzando, è un ulteriore motivo della sua scarsa visibilità.
Infine c’è il valore di Google Blog Search Links, in cui viene riportato il numero dei link provenienti dai vari blog, verso un determinato sito, il che dà un’ulteriore visibilità al sito.
Il processo di indicizzazione
Indicizzare un documento web, significa avviare un processo che porti lo stesso a essere presente nell’indice dei motori di ricerca. Per molto tempo quest’ultimi hanno usato due sistemi di indicizzazione: attraverso gli spider (software programmati per setacciare costantemente la rete internet per individuare nuovi link e quindi nuove pagine da indicizzare) ed attraverso alcuni strumenti di suggerimento di URL messi a disposizione dai motori di ricerca stessi. In sintesi, per essere indicizzati sui maggiori motori di ricerca, basta avere un link da una pagina che sia a sua volta già indicizzata, dove possibilmente gli spider passano spesso, oppure attraverso il sistema “suggerimento di URL” dove viene messo a disposizione dai motori di ricerca, per i webmaster, un modulo che permette di segnalare direttamente l’URL. Basta segnalare la propria home page per poi vedersi spiderizzato prima e indicizzato poi su tutto il web. Ma negli ultimi tempi i motori di ricerca e soprattutto gli algoritmi di indicizzazione dei siti web si sono evoluti e hanno messo a disposizione altri strumenti per poter indicizzare le pagine web, a causa anche dell’elevato incremento di quest’ultime. Un altro strumento attraverso il quale poter indicizzare al meglio la nostra pagina web è la cosiddetta Sitemaps. La Sitemaps non è altro che un file (XML) che contiene tutti gli URL del sito, che si possono aggiornare spesso e a volte in automatico. Vediamo un esempio di sitemap del sito http://www.parcosantostefano.com:
http://www.parcosantostefano.com/ 2009-07-30 always 1.0
Facciamo una breve analisi della sitemap. Il file, realizzato in xml, come si evince dalla prima riga di codice, partendo dalla riga con dicitura , riporta innanzitutto l’url del sito, necessario per gli spider dei motori di ricerca. La seconda riga di codice ci dice in quale data il sito è stato modificato, e questo torna ad essere importante per il discorso analizzato in precedenza sull’età del sito, mentre la terza riga “Changefreq” è la frequenza di cambiamento del sito e che può essere always (sempre), hourly (ogni ora), daily (ogni giorno), weekly (ogni settimana), monthly (ogni mese), yearly (ogni anno), never (mai), mentre la quarta riga di codice “Priority” invece è la priorità di scansione da parte del crawler che farà visita alla pagina rispetto alle altre pagine.
Sitemaps e RSS
Esistono diversi programmi, una volta creato il sito web, attraverso i quali generare la propria sitemap [SITE]. Generata quest’ultima, basterà copiarla all’interno del file manager attraverso il quale si gestisce il sito web. Ultimamente i motori di ricerca hanno standardizzato le loro Sitemaps al Protocollo Sitemaps, con la conseguenza che tutti i file generati saranno uguali e basterà creare una sola Sitemaps da presentare a tutti i motori di ricerca. Grazie a questo, sarà possibile riuscire a segnalare tutte le pagine in una volta sola.
Un altro strumento attraverso il quale indicizzare un sito web, sono i cosiddetti RSS. Questi ultimi (Really Simple Syndication) sono un sistema di fruizione di contenuti che permette di essere aggiornati, in tempo reale, solo quando ci sono novità. Praticamente, attraverso un software installato nel proprio computer o utilizzando servizi online, è possibile memorizzare gli RSS e riceverne le novità senza ogni volta aprire i vari siti.
Basterebbe inoltre avere una Google Toolbar per navigare su Internet, oppure usare Google Adsense sulla pagina indicizzata, oppure inserire un link su Gmail o Gtalk per vedersi indicizzato con una certa celerità il proprio sito web.
Ottimizzazione a partire da HTML
Cominciamo ad analizzare la nostra pagina HTML per poter ottimizzare un sito web. All’interno di ogni pagina HTML esiste il cosiddetto Title, che non sarebbe altro che il titolo vero e proprio della pagina. La sua posizione è all’interno dei tagche si trovano prima del tag. Il tag è il seguente: . Il Title è il fattore interno della pagina web più importante in assoluto, e che agli occhi degli spider arriva per primo. Inoltre il Title, viene mostrato nelle SERP agli utenti a seguito delle loro ricerche, evidenziando in grassetto le esatte parole cercate dall’utente qualora presenti nel titolo stesso. Vediamo un esempio in tal proposito, relativo alla ricerca su Google per “catering banqueting e ristorazione”.
Come possiamo vedere in figura 1, Google evidenzia le chiavi cercate (terzo sito web nella SERP).
Il Title è fondamentale e strategico, in quanto è la chiave di lettura per poter entrare o meno all’interno del sito da parte di un utente. Il Title, deve essere accattivante, conciso, ma onestamente descrittivo del contenuto del sito. Ogni singola pagina web deve avere un suo titolo unico e originale. Non bisogna fare mai l’errore di inserire un unico titolo per tutto il sito e per tutte le pagine web! Inoltre non inseriamo mai, al Title il nome dell’azienda, ad esempio, perche’ saremmo ripetitivi e inoltre potrebbe portare completamente fuori strada l’utente che sta effettuando la ricerca. Facciamo qualche esempio in relazione alla figura 1: non inseriamo nel Title “Parcosantostefano Catering banqueting e ristorazione”, bensì “Catering banqueting e ristorazione”. Se proprio è indispensabile inserire il brand, inseriamolo alla fine, in questo modo “Catering banqueting e ristorazione Parcosantostefano”. Non inseriamo mai le chiavi nel Title, ma cerchiamo di creare una frase che renda l’idea di che cosa contenga il sito web. Consideriamo ora i cosiddetti “Meta Description” e “Keywords”. I meta tag description e le keywords si presentano in questo modo:
Con il passare del tempo il peso di questi tag è andato sempre più diminuendo e oggigiorno non sono più fondamentali come nel passato per il posizionamento nelle SERP. Addirittura alcuni motori di ricerca li ignorano completamente. Per quanto riguarda il tag “Description” è importante che non sia la ripetizione del “Title”, in quanto una buona descrizione deve avere lo scopo di attirare utenti sul sito web. Anche in questo caso sarebbe opportuno inserire diverse “Description” per le diverse pagine, ove possibile ovviamente, e non farne una sola, casomai anche abbastanza lunga, per una sola pagina.
Nell’esempio di sopra si descrive il tipo di servizio dato, ad esempio.
Per il meta tag “Keywords”, invece, ignorato da alcuni motori di ricerca, è assolutamente inutile inserire una marea di parole una dopo l’altra: se lo si vuole utilizzare ne basteranno al più 4-5 focalizzate sull’attività del sito web. In questo modo si inizia a far posizionare, all’interno delle SERP, il proprio sito web in maniera precisa e non confusionale. Analizziamo brevemente la pagina di indice del sito “www.parcosantostefano.com”, che è poi la fondamentale, contenente codice HTML per vedere come far avanzare un sito nelle SERP.
"http://www.w3.org/TR/xhtml1/DTD/xhtml1-transitional.dtd"> content="ristorazione,banqueting catering text/html; charset=iso-8859-1" /> content="Catering & banqueting e ristorazione. Servizio di ristorazione e convenzione con catering e banqueting">
La parte più importante su cui iniziare a lavorare per far avanzare il sito sulle SERP è il tag Title. Se noi togliessimo la descrizione “Catering, banqueting e ristorazione” sicuramente perderemmo delle posizioni all’interno delle SERP, e nella futura ricerca non saremmo più nella terza posizione, ma scivoleremo nelle profondità delle SERP. Stesso discorso vale se invece di scrivere “Catering, banqueting e ristorazione” mettessimo altre parole. Questo perche’ all’interno del sito queste tre parole oltre ad essere le più comuni sono anche quelle maggiormente utilizzate. Non proviamo però ad inserire, ad esempio una intera pagina di descrizione casomai ricalcandola pari pari dal sito, i motori di ricerca se ne accorgerebbero e in quel modo penalizzerebbero il sito, facendolo retrocedere nelle SERP. Google ha trovato questo sito maggiormente con le parole riportate nella tabella di figura 2.
Guardate le parole catering e banqueting come compaiono in 3 su 4 frasi di ricerca (tralasciando ovviamente la prima riga che è praticamente l’URL diretto). Se noi provassimo a scrivere su Google “ristorazione costi” o “banqueting costi” il risultato sarebbe lo stesso. Google ci vede e sempre in prima posizione.
Conclusioni
Abbiamo fornito una breve introduzione ai concetti di Search Engine Optimization e alle tecniche che sono alla loro base. Ovviamente solo lo studio approfondito e l’esperienza ci permettono di migliorare le classifiche dei nostri siti Internet. Non ci sono delle regole ferree da seguire, ma più che altro una serie di norme e di comportamenti di buon senso. Per questo il mondo delle tecniche SEO è in continua evoluzione, anche perche’ i più sofisticati motori di ricerca richiedono una continua applicazione per riuscire a capire come questi posizionano le loro pagine web. Nel prossimo articolo, vedremo alcuni strumenti utili per migliorare il nostro processo di SEO.
Riferimenti
[INIC] Internic, il registro internazionale dei nomi di dominio
www.internic.com
[URL] Urlmetric, per controllare il ranking
www.urlmetrix.com
[SITE] Programma per la generazione di sitemap
http://www.seoutility.com/it/tools/google/sitemap_generator.aspx