Dopo aver presentato una breve panoramica sui sistemi di ottimizzazione delle pagine web per i motori di ricerca, in questo articolo analizzeremo le modalità con cui è possibile fare “salire” in classifica il nostro sito. Aumentare la popolarità su tutti i motori di ricerca significa accrescere soprattutto la cosiddetta link popularity.
Introduzione: il meccanismo di backlink
Aumentare la popolarità su tutti i motori di ricerca di un sito o di un portale significa accrescere soprattutto la cosiddetta link popularity, ossia cercare di aumentare i backlink (hyperlink che puntano a una determinata pagina) in entrata al nostro sito. Per riuscire a capire come aumentare la link popularity su un sito, dobbiamo necessariamente conoscere, e quindi studiare il modo in cui i motori di ricerca valutano i link.
Da studi effettuati ci si rende conto che non tutti i backlink sono uguali: ce ne sono alcuni che portano grossi vantaggi; altri invece non ne portano alcuno e altri addirittura sono penalizzanti. Essendo i motori di ricerca dei software molto intelligenti e sofisticati, cercano di dare rilievo solo ai link che creano fattivamente un vantaggio all’utente, ma spesso senza un accurato studio da parte del webmaster questi ultimi possono incorrere in errori che portano inevitabilmente a penalizzare un sito.
La strategia della costanza nel tempo
Oltre a questo, i software che gestiscono i motori di ricerca riescono (soprattutto nelle versioni più recenti) a “capire” se un link è spontaneo, e quindi una risorsa per l’utente, oppure se è l’artificio di una compravendita o addirittura di uno scambio fra utenti al fine di accrescere la popolarità di un sito. Oltre a tutto ciò, esiste un altro aspetto da non sottovalutare quando andremo a programmare la crescita dei backlink per il nostro sito. Questo aspetto si chiama “tempo”. Tutti i motori di ricerca, tengono conto di una crescita naturale dei backlink, e quindi relativamente costante e diluita nel tempo. È necessario fare in modo che il nostro sito riesca a ricevere ulteriori backlink in modo lento e continuativo.
Consideriamo il nostro sito internet www.parcosantostefano.com. Se questo sito, ad esempio, ricevesse nel primo mese di pubblicazione mille backlink e poi per dodici mesi successivi, non ricevesse nulla, questo significherebbe che il nostro sito è stato reso importante per quel solo periodo. Tutto questo non significa assolutamente che quei mille backlink andranno perduti: in quel periodo dove c’è stata la massima “affluenza” salirebbe le classifiche delle SERP. Ma poi man mano, nei mesi successivi, inizierebbe una lenta e inesorabile discesa. Di conseguenza, possiamo affermare che un sito, per ottenere una buona popolarità deve ricevere con costanza link spontanei, da risorse a tema e di alta qualità.
La strategia della coerenza dei contenuti
Ma per poter ricevere dei backlink spontanei e di qualità, è necessario che il nostro sito abbia al suo interno contenuti di qualità e soprattutto inerenti il tema trattato. Spesso, appunto, per ricevere più visite, alcuni webmaster inseriscono all’interno di siti dei link solo promozionali o di pubblicità non a tema, solo per attrarre più visitatori. Niente di più sbagliato, perche’ sì, è vero che il numero di visitatori probabilmente cresce, ma è pur vero che sono visitatori che non vogliono esplorare il sito ma una forma di pubblicità il cui tema non ha nulla a che fare con il contenuto del sito. E di questo i motori di ricerca, attraverso alcuni programmi denominati “spider”, che analizzano i siti, ne tengono conto, ai fini della salita oppure discesa nelle SERP. Un sito internet, ai fini della popolarità, deve avere delle caratteristiche semplici, ma imprescindibili, ossia
- contenuti unici ed originali;
- contenuti aggiornati frequentemente;
- contenuti ridistribuibili in parte o totalmente e che siano fruibili in vari modi (HTML, PDF, RSS, video ecc.).
La strategia della pubblicità
Il contenuto di un sito deve essere apprezzato dall’utente. Consideriamo in nostro sito di esempio www.parcosantostefano.com. Il sito parla di una struttura, che funge da catering e banqueting, situato alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo. All’interno di essa non si effettua cucina diretta, ma solo esclusivamente attraverso importazione con catering. È proprio quel settore che dobbiamo descrivere in dettaglio, ma con la massima semplicità. Sarebbe stato da folli, ad esempio, inserire all’interno del sito dei link pubblicitari di ristoranti, in quanto la struttura tutt’è tranne che un ristorante. Probabilmente in quel modo avremmo sicuramente aumentato il numero di utenti che linkavano sul nostro sito, per poi accedere alla forma pubblicitaria che interessava loro (ristorante), distogliendo l’attenzione dal vero contenuto del sito, e ovviamente facendo inevitabilmente scendere nelle classifiche delle SERP dei motori di ricerca il nostro sito, in quanto gli “spider” si sarebbero “accorti” della furbata. Se vogliamo inserire forme di pubblicità su un sito, per aumentare ovviamente la popolarità, inseriamo pubblicità inerente il tema del sito, altrimenti creiamo solo danno.
La strategia dello scambio dei link
È possibile aumentare la link popularity di un sito attraverso lo scambio di link. Inizialmente non era una tecnica molto apprezzata e soprattutto era sconosciuta, ma con il tempo sempre più webmaster hanno iniziato a praticare questo fattore, persino creando pagine apposite dove scambiare centinaia di link con anchor text (testi di aggancio per i motori di ricerca, nel nostro esempio del sito www.parcosantostefano.com potrebbe essere “banqueting”) specifici.
Nel passato, seppur in misura minore, lo scambio di link è stata una tecnica molto valida per salire rapidamente sui motori di ricerca. Con il tempo, evolutasi la tecnica ed aumentato il numero di “furbetti” che ne faceva un uso scriteriato, i motori di ricerca hanno presto scoperto il gioco e oggi il valore di un link “barattato” è davvero basso. Se si punta solo e esclusivamente sullo scambio di link, per aumentare la link popularity, si può essere addirittura penalizzati dai motori di ricerca, che utilizzano algoritmi particolari e software per riconoscere e segnalare questi tipi di link. Se proprio vogliamo utilizzare questa tecnica è opportuno tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali:
- il sito con cui scambiamo link deve essere a tema con il nostro argomento;
- non si effettua il link verso pagine piene zeppe di altri link, appositamente create per questa ragione, e non si fa effettuare il link verso una nostra pagina piena di link (no liste di link);
- si effettua il link da e verso pagine a contenuto unico, che trattano argomenti specifici, e in cui i link sono naturalmente inseriti nel testo, in maniera sensata, offrendo al lettore davvero un suggerimento importante.
Non basiamo quindi la nostra strategia di link popularity sullo scambio di link; questa tecnica usiamola con parsimonia e prudenza e solo in casi specifici e ben mirati.
La strategia delle directory web
Un’altra tecnica per aumentare la popolarità di un sito su internet, è l’inserimento dei nostri siti nelle directory del web. È una tecnica “antica”, che in passato aveva un peso importante e anche incisivo sul posizionamento nelle SERP dei motori di ricerca. Questo era dovuto anche al fatto che, riuscendo ad inserire il sito nelle maggiori directory esistenti (DMOZ, Yahoo!, Zeal, etc.), si ottenevano dei veri e propri balzi nelle SERP dei motori di ricerca che davano molta importanza ai link presenti in questi siti. Oggi tutto questo non vale più, e il valore di questi link è notevolmente sceso tanto da apparire in molti casi assolutamente nullo. Ci sono molteplici fattori che hanno portato a questo azzeramento: questo fattore si è diluito in tantissimi altri fattori che i motori di ricerca usano per calcolare il ranking di un sito; le directory più grandi non si sono evolute rimanendo tali e quali a come erano dieci anni fa, perdendo anche l’interesse degli utenti; l’inserimento dei link in queste directory è effettuato in modo molto profondo, in categorie molto lontane dalla home page (cioè per arrivarci sono necessari molti click) riducendone al minimo il valore e la rilevanza. Dobbiamo prestare attenzione a non finire in directory di scarso valore, in quanto il nostro sito là inserito si avvicinerebbe a siti di scarsa e a volte dubbia qualità. Non dovremmo fare mai inserimenti automatici ne’ a caso puntando solo alla quantità, ma scegliere esclusivamente le migliori directory dove proporre i nostro sito. Per fare tutto questo, procediamo cercando sui motori di ricerca la chiave “directory”, oppure “directory+chiave” dove “chiave” è il nostro settore di appartenenza. Analizziamo attentamente e in modo minuzioso la pagina internet che conterrà il nostro link. La cosa più importante in questa fase resta la correlazione tra gli anchor text dei link in uscita e il title della pagina (vedi l’articolo precedente della serie). È importante proporre un link che nell’anchor text contenga una chiave presente e/o a tema con il title della pagina; è ancora meglio se tutti gli altri anchor text appaiono correlati. I titoli sono di solito usati nelle directory come anchor text del link che invia al nostro sito; sono pertanto importanti. Quando inviamo il suggerimento per l’inserimento del nostro sito in più directory cercheremo quindi di variare oltre al testo descrittivo anche l’anchor text . È ad esempio, preferibile ricevere cento backlink con altrettanti anchor text diversi, ma sempre tematicamente vicini, che usare lo stesso anchor text per tutti e cento i backlink.
Ma se il sistema delle directory web è considerato “vecchio”, perche’ mai si dovrebbe continuare a usarlo? La ragione c’è: è bene che il nostro sito sia visibile sulle maggiori directory non solo per i motori di ricerca ma anche, in particolare, per gli utenti e i webmaster che nelle directory cercano le informazioni. È sostanzialmente una questione “di immagine”, sia per le directory che per noi; se la nostra risorsa è valida, allora non ci sarà bisogno di segnalarla nelle migliori directory, perche’ essendo la risorsa visibilissima, la directory stessa avrà tutto l’interesse nel segnalarla inserendola nelle proprie pagine.
La strategia dell’article marketing
Un’altra tecnica utilizzata è “l’article marketing”. In passato questa tecnica consisteva nella pubblicazione di un articolo molto valido su qualche sito estremamente affidabile e molto visibile. Questo permetteva all’autore di accrescere la sua fama sull’argomento trattato. L’articolo veniva ripreso da tanti siti, citato e linkato. Un articolo valido non avrebbe alcun motivo ad essere pubblicato da tantissimi siti, anzi basterebbe pubblicarlo solo in pochissimi e slezionati, se fosse realmente valido, perche’ sarebbe immediatamente ripreso, citato e linkato da molti forum, blog e siti del settore. Se volessimo far girare un articolo su un circuito di Article Marketing dovremmo:
- curare all’estremo la qualità, l’affidabilità e la strutturazione degli argomenti dell’articolo;
- pubblicare l’articolo nel nostro blog, oppure su un sito oppure su un forum;
- modificarlo e/o svilupparlo ulteriormente in modo da renderlo nuovamente “originale”; segnalarlo solo a pochi siti davvero validi per creare un circuito di Article Marketing.
Il mercato dei backlink
Infine, fra le altre tecniche utilizzate per la SEO, esiste il mercato dell’acquisto dei backlink. Inizialmente con questa tecnica si iniziò a comprare link senza alcun criterio preciso se non quello per poter innalzare il proprio Pagerank. Venivano acquistati backlink senza nessuna regola, e soprattutto veniva inserito il proprio link in siti che non avevano nulla a che fare con il contenuto del sito stesso. Proprio mentre questo mercato stava diventando fiorente, sia come business, sia come livello d’esperienza dei webmaster nel saper individuare in che modo e dove acquistare buoni backlink, improvvisamente è stato ridimensionato da Google e da altri motori di ricerca. I motori di ricerca, tramite segnalazioni raccolte dai webmaster stessi, ma soprattutto grazie all’aiuto dei nuovi algoritmi, sono stati in grado di individuare e penalizzare quei siti che vendevano link, inserendo cioè link in uscita verso risorse non a tema. Se si decidesse di comprare dei backlink, bisogna seguire queste indicazioni
- non comprare link solo per breve tempo;
- non comprare link che prevedano l’inserimento in una lista di altri link in vendita;
- non usare mai gli stessi anchor text, ma diversificarle nei link che puntano ai nostri siti;
- non comprare link da siti non a tema con il nostro.
L’acquisto di link non dovrà essere mai comunque la nostra tecnica principale: potremmo usarla semmai solo qualche volta, facendo comunque in modo che quei link appaiano davvero link e/o recensioni spontanee.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo analizzato le strategie più comuni e sensate per migliorare il backlink e innalzare di conseguenza il nostro “posto in classifica” nel pagerank.
Al termine di questa miniserie, però, ci auguriamo che il lettore abbia compreso come la Search Engines Optimization non consiste solo nell’applicazione di tecniche valide, ma che diventa importante e strategico continuare a esplorare la rete tentando di capire l’interpretazione sempre nuova che i motori di ricerca hanno sui siti.
Originario della provincia de L'Aquila, sin da piccolo si appassiona di computer smanettando prima con un Olivetti e successivamente con l’Amstrad (ancora gelosamente custoditi). Durante le scuole superiori si avvicina al linguaggio HTML e sviluppa il suo primo sito Internet. Dopo esperienze in TurboPascal e in Visual Basic, approda alla programmazione C/C++ mentre frequenta la facoltà di Ingegneria Informatica. A livello lavorativo ha svolto diverse esperienze in due multinazionali, l’insegnamento della materia in un Istituto e la consulenza informatica per diverse realtà professionali. Convinto del valore dell'esperienza e della pratica, ama citare una frase di Steve Jobs: "Sto cercando una casa con solide fondamenta per poterla ristrutturare. Ho voglia di abbattere muri, costruire ponti e appiccare incendi. Ho molta esperienza, un sacco di energia, un po’ di quella cosa che chiamano 'visione' e non ho paura di cominciare dall’inizio".