Una nuova serie che rappresenta una guida teorica e pratica a Scrum, in italiano, con un taglio molto pratico, ma non banale, e con un’idea concettuale alla base che speriamo incontri il favore dei lettori: una mappa, una guida all’universo Scrum, composto da sistemi solari, pianeti e satelliti.
Perche’ una “guida”?
Prima di iniziare a scrivere questa nuova serie di articoli, più volte mi sono chiesto se, alle porte dell’anno duemilaquattordici, avesse ancora senso imbarcarsi in un progetto come questo: scrivere una serie di articoli in italiano dedicati a Scrum. Più volte mi sono consultato con colleghi e collaboratori che lavorano a vario titolo con le metodologie Agili. I motivi dei miei dubbi sono ovviamente legati al fatto che ormai su questo argomento sono state scritte migliaia di parole, centinaia di pagine web, decine di libri (probabilmente tutti scritti da personaggi più degni del sottoscritto).
A ben guardare si deve anche considerare che Scrum è una metodologia presente nel panorama del management da diversi anni; se MokaByte si è sempre distinta per parlare in modo originale di argomenti innovativi o comunque di frontiera, potrebbe quindi venire il dubbio sul come mai proprio adesso si sia sentito il bisogno di affrontare questo tema. Dopo lunghe discussioni ci siamo convinti che “sì, serve una guida su Scrum, e serve che sia redatta secondo il tipico taglio alla MokaByte”. Quindi siamo qui per presentare questo progetto.
Da sempre, nelle nostre pubblicazioni, abbiamo cercato di di fornire al lettore una visione aggiornata delle novità del settore, cercando di bilanciare spiegazioni teoriche (ma molto concrete) con parti di reportage dal campo: oltre a spiegare come usare una cosa, ci siamo sempre preoccupati prima di tutto, di selezionare quelle cose che riteniamo utili o che noi stessi abbiamo usato in progetti, in consulenze presso aziende o in altri contesti molto concreti.
Un po’ di teoria, un po’ di esperienze
L’obiettivo di questa serie è quindi quello di cercare di parlare di Agile e di Scrum nel modo più fedele possibile a questo spirito: un po’ di teoria più un po’ di esperienza sul campo: dopo aver studiato, approfondito, fatto corsi, conseguito certificazioni, ma anche lavorato presso aziende, guidato come coach in transizioni agili, affiancato team nel tragitto di adozione delle nuove metodologie, ci ritroviamo qui a scrivere questi articoli con lo scopo di raccontare come noi l’abbiamo vista e vissuta.
Cercheremo quindi di guidare il lettore in un percorso che alternerà momenti di teoria a esempi con storie e casi d’uso. Quando si renderà necessario, non annoieremo con inutili approfondimenti su concetti che si trovano già magistralmente spiegati e pubblicati altrove.
Quello che vorremo finire per realizzare è l’ennesima guida (in italiano) alternativa o in competizione con quello che già si trova in rete o a scaffale. La Guida galattica per scrummers sarà quindi un collettore di informazioni che si possono trovare altrove sapientemente mescolati con storie vissute sul campo e concetti di teoria. Di fatto vorremo proporre una bibliografia aggiornata del meglio che si trova in rete. Il racconto che cercheremo di comporre, mese dopo mese, condurrà il lettore in un (speriamo) avvincente viaggio all’interno della Galassia Agile.
Il nostro sogno nel cassetto è che la “Guida galattica per scrummers” possa diventare parte di un libro composto a più mani, in cui raccogliere i vari temi che in questi mesi abbiamo affrontato e che continueremo a raccogliere. Il titolo dell’opera completa, come si evince da alcune figure, potrebbe essere Guida galattica per agilisti. Per il momento, è tutto ancora nell’incubatore, e speriamo di poter mantenere la promessa. Uso il plurale perche’ questo viaggio sarà portato avanti da me e da altri compagni di viaggio che in un modo o nell’altro fanno questo mio lavoro di agile coach.
Il percorso che intraprenderemo non sarà lineare. Partiamo questo mese con alcuni concetti su Scrum, ma nel corso delle puntate affronteremo temi che sono legati in vario modo al concetto di gestione di un progetto con una metodologia o un approccio Agile.
La mappa della galassia Agile
Qualche tempo fa, con il gruppo di colleghi che partecipano a questo progetto, seduti di fronte a ottime birre trappiste, stavamo parlando di tecniche di apprendimento, di strumenti per la visualizzazione delle immagini, noti a volte come information radiators, e ci chiedevamo quale fosse il modo migliore per visualizzare i vari argomenti della tematica agile (dalle metodologie Scrum o Kanban ai tool, ai principi Lean e Agile) e sopratutto quale potesse essere il contesto per collegare fra loro tutti i differenti concetti.
A parte la classica rappresentazione sotto forma di mindmap, quasi subito scartata, abbiamo pensato che potesse essere più efficace provare a utilizzare una big picture realizzata tramite una metafora visiva di qualche tipo.
Qualche birra più tardi avevamo ormai disegnato su un foglio di carta una bozza del modello che avremmo poi utilizzato in una serie di corsi su Agile e che useremo anche in questa serie di articoli. Il modello si chiama Mappa della galassia Agile, nome che, come è ovvio immaginare, ha ispirato anche il nome di questa serie di articoli. La mappa dovrebbe racchiudere, tramite la metafora dei sistemi solari, i vari concetti secondo uno schema piuttosto semplice, rappresentato in figura 1. Ci sono le stelle, i pianeti, i satelliti.
Figura 1 – La “Mappa della galassia Agile”: si possono osservare i vari sistemi solari (Agile, Lean, Scrum).
Ogni capitolo o macrotema è rappresentato da un sistema solare composto da una stella, vari pianeti e relativi satelliti. Per esempio, il sistema solare di Scrum, in questo momento quello più dettagliato nella nostra mappa, è composto da tanti pianeti quanti sono gli argomenti che compongono un ipotetico viaggio all’interno della metodologia; alcuni pianeti poi hanno dei satelliti che rappresentano specifici argomenti collegati a quel pianeta.
Figura 2 – La “Mappa della galassia Agile”: dettaglio del sistema solare Scrum.
Nel corso dei vari articoli, useremo la Mappa della galassia Agile per guidare il lettore nella comprensione del percorso che stiamo intraprendendo. La figura 2, di fatto rappresenta, l’indice analitico degli argomenti che tratteremo all’interno di questa serie di articoli.
From vision to backlog (ossia dall’idea allo scritto)
Dato che questa serie promette di diventare una delle più impegnative e corpose mai realizzate, abbiamo applicato un approccio tipico di un progetto gestito con le metodologie Agili. In questo contesto, la prima cosa da fare è cercare di trasformare l’idea di base in qualcosa di concreto, ossia in una lista di attività, che nel nostro caso saranno i vari articoli di questa serie. Questa fase è detta visioning e il suo scopo è di definire nel modo più preciso possibile l’idea di partenza, i dettagli di cosa si dovrà fare e cosa no.
Lean canvas
Per velocizzare questa fase ma al contempo poter ottenere un risultato completo ed efficace, si possono usare vari strumenti di visioning: uno dei più potenti e usati è la Lean canvas, che sarà oggetto di un articolo specifico.
La Lean canvas, o “tela lean” nel senso che è un supporto su cui “dipingere” fa parte, insieme alla Vision Board e alla Product Board, di una famiglia di strumenti i quali ci permettono di focalizzare, in modo molto rapido ma efficace, gli obiettivi del lavoro, il target e chi, invece, non sarà interessato dal lavoro, l’eventuale piano di business e come ci si pone nei confronti della concorrenza. Prima di procedere con inutili parole, riporto una bozza della Lean canvas che abbiamo realizzato per procedere alla realizzazione di questo progetto editoriale.
Figura 3 – La lean canvas del progetto editoriale Guida galattica per Agilisti.
La Lean canvas di figura 3 fa riferimento ai contenuti riportati nella mappa della figura 1.
Per chi fosse interessato a maggiori approfondimenti sulla Lean Canvas consigliamo di leggere il libro “LiftOff” di Diana Larsen e Ainsley Nies, libro che citiamo nella sezione dedicata alla bibliografia.
Riferimenti bibliografici ragionati
Dopo questa doverosa presentazione della serie, alleghiamo in questa parte conclusiva dell’articolo una breve raccolta di risorse utili con tutti i titoli ai quali faremo riferimento nei prossimi articoli. Questi testi sono considerati ormai dei veri e propri “classici” della materia, e quindi riteniamo che non possano mancare nella biblioteca di ogni praticante agile o scrummer. Partiamo per prima cosa con una serie di testi dedicati ai concetti generali di Lean e Agile.
Principi Lean e Agili: transizioni e adozioni
Probabilmente il libro da cui partire è “The Machine That Changed World”. In questo libro non si parla di Scrum ne’ di Kanban, ma si racconta la storia della nascita del Toyota Production System, della contrapposizione del modello tayloristico della produzione industriale di massa con il modello “leggero” adottato e raffinato in Toyota a partire dal secondo dopoguerra. È il libro per chi è interessato a conoscere la storia che potremmo dire essere la spiegazione di tutto quello che è successo dopo. Concetti di Agile e Lean appariranno con una visione diversa dopo aver letto questo libro. Una lettura avvincente. Indispensabile.
http://www.amazon.com/Machine-That-Changed-World-Revolutionizing/dp/0743299795
“Agile Samurai” è invece un libro che consigliamo a coloro che, dopo aver letto la storia del TPS, volessero approfondire meglio i concetti di Agile in un contesto più inerente allo sviluppo del software. Un libro che probabilmente è presente nello scaffale o nell’e-book reader di ogni agilista. ll link al negozio di Amazon è il seguente.
http://www.amazon.com/The-Agile-Samurai-Pragmatic-Programmers/dp/1934356581
Per chi fosse invece interessato a capire come mettere in pratica i concetti di agile all’interno della propria azienda o del proprio team, consiglio la lettura di “Agile Transition” di Andrea Tomasini e Martin Kearns. Il libro è pubblicato su iBooks Store di Apple, ma si trova in rete anche una versione PDF.
http://www.infoq.com/minibooks/Agile-Transition
Scrum
Passando invece alle tematiche più strettamente legate a Scrum, passiamo a presentare alcuni testi considerati essenziali non solo per iniziare a studiare Scrum, ma anche per approfondire alcuni elementi specifici: dal planning Agile alla progettazione delle storie di un progetto, dal come eseguire una sprint review alla retrospettiva.
Si deve partire dal testo scritto dai due padri di Scrum Ken Schwaber e Jeff Sutherland hanno presentato per la prima volta Scrum alla conferenza OOPSLA del 1995. Nel 2001, Ken Schwaber ha collaborato con Mike Beedle per descrivere il metodo in un libro chiamato “Agile Software Development with Scrum”. Inoltre, nel 2004, Ken Schwaber ha pubblicato il libro “Agile Project Management with Scrum” con Microsoft. Per questo motivo il primo testo di Scrum che vogliamo presentare è ovviamente la Guida Scrum che possiamo considerare il testo di riferimento e che è scaricabile dal sito ufficiale: il manuale è stato di recente ritradotto e aggiornato.
https://www.scrum.org/Portals/0/Documents/Scrum Guides/2013/Scrum-Guide-ITA.pdf
A fianco del manuale di Shwaber e Sutherland, riportiamo il testo dell'”altra parrocchia: curato e distribuito da ScrumAlliance, “AgileAtlas” è un piccolo ma essenziale testo che racconta in 10 pagine tutto quello che c’è da sapere nella metodologia di Scrum
Passando a testi meno “sacri”, ecco una lettura semplice semplice ma che consigliamo caldamente: “Scrum and XP from the trenches”, testo di riferimento scritto da uno dei padri di Scrum. Reputo importante questo testo perche’ mette molta enfasi sul concetto che Scrum prima di tutto è un framework basato su principi. Offre una visione su come gli autori hanno messo in pratica Scrum nel loro team di progetto. Di certo non la “soluzione” per tutti, ma una importante testimonianza utile a molti. Raccomando quindi di ispirarsi ma di non fare “cargo cult”, concetto che trovate spiegato nell’articolo “Verso agile. Parte II” pubblicato in questo numero di MokaByte. Il link rimanda al PDF gratuito (cercando un po’, si può trovare facilmente anche la versione in italiano).
http://www.infoq.com/minibooks/scrum-xp-from-the-trenches
Un altro testo che mi è piaciuto molto perche’ fatto per storie è “Scrum Field Guide”: efficace, ben fatto e si legge facilmente. Alcuni passaggi sono certamente utili come ad esempio la descrizione della giornata tipo del PO o dello SM.
http://www.amazon.com/The-Scrum-Field-Guide-Development/dp/0321554159
Per chi poi volesse passare a qualcosa di più strutturato e approfondito consigliamo “Essential Scrum”. Personalmente mi è piaciuto e dice esattamente le cose che poi ho trovato utili sia per passare l’esame di certificazione, sia nel lavoro quotidiano di coach agile in azienda. Forse il mio preferito?
http://www.amazon.com/Essential-Scrum-Practical-Addison-Wesley-Signature/dp/0137043295/
Per chi fosse interessato ad approfondire il tema del confronto fra Kanban e Scrum vi consiglio questa lettura facile facile (è un libretto veramente semplice e piccolino) “Kanban and Scrum – Ottenere il massimo da entrambe”, scaricabile dall’indirizzo che segue.
Per chiudere la parte generalista, consiglio anche un video. È una risorsa interessante perche’ in 10 minuti racconta tutti i punti salienti di Scrum.
http://www.youtube.com/watch?v=XU0llRltyFM
Temi specifici: lift off, retrospective, storie utente
Passando a qualche tema più specifico, possiamo partire dalla fase iniziale di un progetto. In questo contesto si parla spesso di LiftOff (“decollo”) fase che prevede la definizione della vision e il relativo processo di trasformazione da idea astratta a elenco concreto di cose da fare. Per questo si parla spesso di “From Vision to Backlog (and back)”; il testo che consigliamo per questo contesto è “Liftoff” di Diana Larsen
http://www.amazon.it/Liftoff-Launching-Agile-Teams-Projects/dp/097792016X
Un altro tema molto importante è senza dubbio quello della retrospettiva agile: in questo caso consiglio “Agile Retrospectives” di Diana Larsen ed Easter Derby. Personalmente considero la retrospettiva, e questo testo, una delle cose più importanti di Scrum. Una lettura indispensabile per tutti gli agilisti attuali e futuri.
Sempre per stare nello specifico, ecco “User Stories Applied”, un testo per approfondire il tema della gestione delle storie. Per alcuni versi forse propone alcuni concetti un po’ datati, ma sicuramente per chi si avvicina per la prima volta a questo argomento è una lettura necessaria.
Legato al tema delle storie e della parte di raccolta delle informazioni, consiglio questo ottimo testo sulla creazione di storie tramite la user story mapping e le personas; il titolo può apparire strano, ma è un libro considerato veramente un “testo sacro”: “The inmates are running the asylum”.
Conclusione
Per questa prima puntata della serie ci fermiamo qui. Ci auguriamo di aver fornito un po’ di indicazioni utili sui motivi che ci hanno mosso a realizzare questa serie. Di fatto, questo primo articolo non è altro che una lunga introduzione al nostro progetto. Per cercare di dare comunque qualche utile indicazione, oltre a una forse noiosa esternazione, abbiamo scomodato la Lean Canvas (che speriamo abbiano stuzzicato l’attenzione di qualche lettore) e allegato una ricca bibliografia per l’agilità. Nel corso delle prossime puntate forniremo altri utili spunti e riferimenti per aumentare la lunga lista delle cose da leggere.