Cominciamo in questo numero una serie in più puntate che affronterà il tema delle applicazioni per dispositivi mobile sia da un punto di vista tecnologico che da un più ampio punto di vista di strategie ‘di mercato’ che troppe volte vengono sottovalutate e sono invece fondamentali per la trasformazione della classica buona idea in una app di successo.
Che cosa è una app
Una app è una applicazione che soddisfa un bisogno per specifico dell’utente. La grande maggioranza delle app viene fruita da device mobili: smartphone e tablet. Una minoranza di ppp, le web app, sono fruite attraverso i web browser.
In questi ultimi anni, grazi alle app, siamo passati da applicazioni molto complesse, con una curva di apprendimento ripida, ad applicazioni molto semplici, veloci e intuitive che soddisfano un problema specifico dell’utente.
Le lunghe procedure di installazione e aggiornamento non esistono più. Ora sono sufficienti semplici azioni di touch per avere le proprie applicazioni installate e funzionanti.
Possiamo comporre il nostro bucket di applicazioni a seconda delle esigenze. Questo ha portato a un proliferare di app negli store. Molte app soddisfano bisogni simili in modi diversi. L’utente può scegliere l’app che meglio si adatta al suo modo di interagire con il dispositivo.
Un mercato importante
Si è creato un mercato il cui valore nel 2013 è stato 12 miliardi di dollari e che si prevede in crescita a 14 miliardi di dollari nel 2014. Un mercato formato da più di un milione di app!
Figura 1 – Apple Store. Con così tante app a disposizione dell’acquirente, diventa fondamentale essere in evidenza per poter essere comprati!
In fondo, le app sono tanti piccoli mattoncini che tipicamente hanno un ciclo di vita molto breve, di circa 1 anno: per questo devono costare poco ed essere utili, divertenti, stabili e veloci per potersi distinguere dalla massa. In questa serie di articoli vedremo come è possibile migliorare questi aspetti.
2014: il panorama delle app mobile
472 milioni sono i device mobili venduti nel 2012 (ricerca Kantar Group) e nel 2013 il trend, anche se rallentato, è rimasto stabile. Il 2014 si presenta come un anno di consolidamento dove, man mano che i modelli più vecchi non funzioneranno più, saranno sostituiti da smartphone a basso costo ma comunque potenti che allargheranno il mercato di potenziali acquirenti di app.
Figura 2 – Con le attuali tendenze del mercato, oramai ci sono più device mobili che PC.
Le persone si stanno abituando a usare il telefono non solo per telefonare ma anche per navigare, leggere la posta, inviare messaggi, socializzare, divertirsi, scattare foto, fare riprese video, imparare cose nuove e mantenersi informati.
Il vantaggio di un device mobile rispetto al PC è notevole: si accende subito, è semplice e immediato da usare e si può portare ovunque.
Rimane un solo difetto: con un device mobile, smartphone o tablet, creare contenuti è più difficile e meno immediato. Ma questo non ci deve preoccupare. Se pensiamo alle statistiche di Twitter, Wikipedia e dei blog solo l’1% delle persone crea nuovi contenuti, il restante 99% lo legge o al massimo lo commenta velocemente.
Questo comportamento fa dei dispositivi mobili un ottimo strumento per vivere la rete. Come vedremo, questo vale sia per il mercato consumer che per quello, più recente, enterprise.
Il mercato consumer delle app
Da una parte c’è anzitutto il mercato consumer. In questo mercato, le app che hanno maggior successo e rendono di più ai publisher sono i giochi. Non è una sorpresa: se pensiamo che il mercato dei video games (PC + console + mobile) nel 2013 si è avvicinato a quasi 100 miliardi di dollari [1], i soldi per realizzare giochi sempre più coinvolgenti non mancano.
Figura 3 – Clash of Clans è la app che ha reso di più nell’Apple Store a settembre 2013.
Alle persone piace distrarsi: nei momenti di pausa, sul tram, in metropolitana, in attesa dal dottore. Il telefonino l’abbiamo tutti. Il mercato per questo tipo di business esiste di fatto e non va creato.
Figura 4 – Statistica delle categorie di app più popolari nell’Apple Store a metà 2013.
Per quanto riguarda Android, dopo la categoria del Divertimento, seguono a distanza le app relative a Stile di Vita, Intrattenimento ed Educazione [2].
Questo dimostra che i device mobili sono più adatti a consumare contenuti e meno a crearli e che ci sono molte più persone che consumano per svago rispetto che per lavoro.
Enterprise app
Il fatto che il mercato consumer sia stato il primo ad essere “colonizzato” dal nuovo “formato” della app non significa che non sia importante e appetibile anche quello delle imprese: è, con ogni probabilitò, solo questione di tempo.
Anche nelle aziende ci sono molti bisogni che in questo momento sono per la maggior parte soddisfatti da applicazioni classiche o siti web: Microsoft è ancora predominante. Ma pian piano le esigenze di mobilità, telelavoro e orari flessibili stanno spostando l’attenzione sulle app. Un ostacolo importante da superare per le aziende è creare app “tagliate su misura” a prezzi ragionevoli.
Grazie all’Enterprise PaaS (Platform as a Service) si stanno razionalizzando pattern architetturali per le applicazioni basate su cloud che risultino efficienti, scalabili e a basso costo. Si prevede che ci sarà nel prossimo futuro una proliferazione di app enterprise che cambieranno l’ecosistema dei servizi interni aziendali come è già avvenuto nel mercato delle applicazioni consumer e come, almeno in alcuni casi, sta già accadendo.
Microsoft ci sta provando. Se Apple e poi Google hanno trovato una miniera d’oro negli app store, Microsoft non è riuscita a ritagliarsi una fetta importante ma non si è data persa. Windows Azure [3] offre un servizio PaaS di Backend as a Service che non necessita di fare setup di server per salvare dati e inviare notifiche alla app. Probabilmente grazie alla sua posizione predominante nelle aziende, se si giocherà bene le sue carte, potrebbe diventare il top player in questo segmento di mercato.
Dove si guadagna di più?
Se volessi scrivere una app, con quale strategia e posizionamento potrei avere maggiori possibilità di guadagno? Domanda semplice, risposta complessa. Al momento attuale, Apple e Google si contendono il mercato. Da una parte abbiamo lo Store Apple che presenta mediamente app di maggiore qualità, dall’altra abbiamo Google Play con un mercato di potenziali device più ampio, visto il numero, la tipologia e la diffusione dei dispositivi mobili che montano il sistema operativo mobile del robottino verde.
Quindi qualità o quantità?
Dall’infografica riportata da Venture Beat [4] si vede come, nonostante Google Play abbia un market share del 74.4%, Apple generi ogni giorno circa 5 volte i ricavi di Google Play! Microsoft non è citata perche’ ancora poco incisiva in questa statistica.
Figura 5 – Nonostante la fetta di mercato dell’App Store di Apple sia circa un quarto di quella del Play Store di Google, i ricavi del primo rappresentano quasi 5 volte quelli del secondo. Infografica completa in [4].
A guardare questa statistica, la prima scelta sarebbe di sviluppare per Apple e poi per Google e per ultima Microsoft.
Altri fattori
Si tratta però di una scelta semplicistica: la decisione può dipendere anche da altri fattori. Ad esempio il Paese: in Italia nel 2013 i nuovi device più acquistati sono stati quelli con a bordo il sistema operativo mobile di Microsoft! [5] In questo caso se quindi volessimo sviluppare una app per il mercato italiano che ha già dei competitor negli store Apple e Google, potrebbe essere vincente la scelta di svilupparla per prima per Windows Phone.
Dobbiamo anche tenere presente la crescita veloce dei Paesi emergenti o di nazioni già tecnologicamente avanzate dell’Estremo Oriente. Negli ultimi tempi, secondo Distimo [6] Cina, Russia, Corea del Sud e Giappone, stanno crescendo a 3 cifre, mentre i Paesi dell’Europa Occidentale e gli Stati Uniti hanno un ritmo di crescita molto più lento (ma sempre considerevole).
Figura 6 – Le percentuali di crescita per le app Google nei diversi mercati.
Non basta solo una buona idea
Capita frequentemente che mi dicano: “Ho un’idea fantastica per un’app, non te la spiego altrimenti me la rubi e ci fai una montagna di soldi. Vedrai! Fra un po’ la realizzo…”. Passano mesi, anche anni ma l’idea rimane nel cassetto. Sicuramente è una buona idea ma da sola non è sufficiente per fare un’app di successo.
Figura 7 – Ho in mente una app… è un’idea fantastica!
Se ci pensate ci sono diverse app che hanno fatto i milioni di dollari e che ne sono poi tante altre simili che però stentano a guadagnare anche solo qualche migliaio di dollari. Come mai?
Strumenti per definire la vision e la struttura della app
In primo luogo ci vuole una buona vision della app. È importante definire a chi è rivolta, quali bisogni soddisfa, quali sono le caratteristiche principali e come pensiamo di guadagnarci. La Vision Board è un ottimo strumento [7] per questo scopo. Come già illustrato nella serie sulla AgileGamification, una serie di canvas permettono di razionalizzare l’idea in modo visuale e collaborativo [8]. In figura 8 è riportato un esempio di Vision Board utilizzato per sviluppare l’app Car2Go [9].
Figura 8 – Esempio di Vision Board effettivamente impiegato per l’app Car2Go.
A partire dalla vision si va a definire il modello di business e le caratteristiche dettagliate della app. Si possono sfruttare anche i canvas come il Business Model Canvas e il Product Canvas [8] e di questo riparleremo nel corso degli articoli della serie.
Per definire al meglio una app, è fondamentale descriverne la dinamica attraverso una storyboard: a tale scopo uno strumento molto utile è Balsamiq [10]. Balsamiq infatti fornisce dei mockup che permettono di astrarre l’app da colori e grafica favorendo la concentrazione sugli aspetti di interazione utente. In figura 9 riportiamo un esempio dell’uso di tale strumento per il gioco Planning Poker Reloaded in sviluppo sulla piattaforma social MakeItApp [11].
Figura 9 – Esempio di storyboard realizzata grazie a Balsamiq.
Una volta definita la struttura dell’app si parte con lo sviluppo, la grafica, i contenuti testuali e multimediali (immagini, suoni, etc.). Organizzarsi in team Scrum aiuta a parallelizzare la creazione dell’app. La semplicità e l’intuitività di un’app sono fondamentali. Il modo migliore per capire se siete sulla strada giusta è provarla sul vostro device di riferimento a mano a mano che l’app evolve: con Scrum questo processo è naturale.
L’app non basta: ci vuole una strategia
Una volta finita l’app, si può pubblicare e il lavoro è finito? No! Come vendiamo l’app e a quale prezzo? Freemium o a pagamento? Per riuscire a emergere su un mercato che conta più di un milione di app bisogna farsi notare per essere comprati. Ci sono diverse tecniche di marketing, dal cross-selling alla pubblicità a pagamento. Quale scegliere? Vedremo nei prossimi articoli come farne buon uso e non spendere in pubblicità più di quanto si guadagna.
Piattaforme a supporto di un’app
Molte app hanno bisogno di poter salvare, caricare ed elaborare i dati su server remoti. Altre app possono beneficiare di configurazioni remote per regolare al meglio il modo in cui funzionano. Ad esempio, per regolare i parametri dei motori d’intelligenza artificiale dei giochi. Il cloud e le PaaS (Platform as a Service) stanno rendendo questo aspetto molto più semplice.
Al posto di dover conoscere come fare il setup di un server e saperlo programmare, gli sviluppatori di app si possono appoggiare a BaaS già pronti come quelli offerti dalle piattaforme Parse [12], Windows Azure [3] e MakeItApp [13]. Vedremo nel dettaglio, in uno dei prossimi articoli, il loro funzionamento e come sia possibile ridurre a qualche minuto la creazione di un CRUD REST per le nostre app.
Figura 10 – Il BaaS offerto da MakeItApp.
Oltre al BaaS è importante poter monitorare com’è usata la nostra app per migliorarla al meglio. Integrare una piattaforma di Analytics è buona prassi. Ad esempio, Flurry [14] riesce a darvi un sacco di informazioni utili sulle abitudini e le preferenze dei vostri utenti.
Figura 11 – Analytics di MakeItApp che visualizza le carte più acquistate del gioco Football Seasons [15]: panchina e bomber la fanno da padroni.
Con le informazioni ricavate da questo tipo di strumenti di analisi potete aggiornare il gioco per meglio rispondere alle preferenze dei vostri giocatori. Se poi avete usato un BaaS per definire i parametri del gioco, potete modificarli comodamente senza dover inviare nuovamente l’app allo store (la cui approvazione per Apple può durare anche più di una settimana) e verificare se le statistiche di gioco rispondono ai cambiamenti come vi sareste aspettati.
I passi per una app di successo
Per chiudere questo primo articolo vi lascio una ricetta da seguire per provare a realizzare un’app di successo. Non garantisco che funzioni sempre ma è una buona checklist per iniziare. È quella che usiamo in MakeItApp [13] per far nascere le app dai team che si formano in modo social sulla piattaforma.
Figura 12 – In questa serie vedremo numerosi consigli che possono aiutare a far “decollare” una app.
- Prendete un’idea che avete in mente da qualche tempo oppure ispiratevi con le app esistenti negli Store.
- Definitene la vision.
- Pensate al modello di business.
- Disegnate la storyboard con carta e matita o strumenti come Balsamiq.
- Cercate un team che vi aiuti. Non è sufficiente saper programmare per fare una buona app. Avete bisogno di grafici, illustratori, esperti di contenuti, musicisti!
- Pianificate insieme al vostro team il lavoro e tenetelo costantemente sotto controllo. Scrum è un buon modo per organizzarsi.
- Pianificate il marketing della app e preparate la app in modo che possa ospitare i banner pubblicitari o altri meccanismi di promozione che avete individuato.
- Tenete le configurazioni e i dati il più possibile sul BaaS in modo da poterli modificare senza rimandare la app negli store.
- Testate, testate, testate!
- Preparate la grafica e i testi per gli Store.
Ora non vi rimane che inviare l’app, e iniziare a monitorare le statistiche per farla emergere! Il lavoro inizia ora!
Conclusioni
Con questo articolo di introduzione, abbiamo visto alcuni aspetti non strettamente tecnologici relativi allo sviluppo delle app mobile: un prodotto di successo non si basa solo su una perfezione tecnica (comunque fondamentale) ma su una serie di attività di ideazione, progettazione, misurazione e promozione che non vanno sottovalutate. Nei prossimi articoli continueremo il nostro viaggio per la definizione di tali aspetti.
Riferimenti
[1] I dati sul mercato dei videogiochi nel 2013
http://www.gartner.com/newsroom/id/2614915
[2] I dati sulle categorie di applicazioni Android più scaricate
http://www.appbrain.com/stats/android-market-app-categories
[3] Windows Azure
http://www.windowsazure.com/en-us/solutions/mobile/#benefits
[4] Comparing Apples and Googles: The App Store vs. Google Play
[5] I dati di vendita dei nuovi device in Italia
http://hi-tech.leonardo.it/windows-phone-o-ios-italia/
[6] Il mercato delle app, in particolare Android, nei diversi ambiti geografici.
http://www.forbes.com/sites/chuckjones/2013/12/19/google-play-catching-up-to-apples-app-store/
[7] Usare le canvas per innovare un prodotto
http://www.slideshare.net/GiulioRoggero/product-canvas-simulationv1
[8] Visualizzare il prodotto
http://www.slideshare.net/GiulioRoggero/visualizing-the-product
[9] La app Car2Go
https://www.car2go.com/en/milano
[10] Balsamiq, uno strumento molto utile per descrivere la dinamica di una app
[11] Planning Poker Reloaded su MakeItApp
http://www.makeitapp.eu/2014/01/17/planning-porker-reloaded-takes-flight
[12] Parse
[13] MakeItApp
[14] Flurry
[15] Il gioco Football Seasons