Il fascino del LEGO®
Chi di voi non ha mai giocato con il LEGO®? Chi non conosce i fantastici mattoncini componibili che, assemblati in milioni di modi diversi, possono trasformarsi in qualsiasi cosa la nostra fantasia possa immaginare?
Un po’ di storia
Il nome LEGO® nasce dall’unione della parte iniziale delle parole danesi “leg godt” che significano “gioca bene” e viene scelto per un gioco la cui produzione inizia in Danimarca nel 1949. Ad oggi, il LEGO® resta uno dei “giocattoli” più diffusi al mondo, in tutte le sue declinazioni: dalla robotica per bambini (First Lego League) ai parchi a tema (Legoland), dai film (The Lego Movie) alle varie linee specializzate sui trend del momento (Star Wars, Friends, The Avengers…). Insomma, i mattoncini di plastica colorata restano un’icona del nostro tempo che, nella semplicità dei componenti e del modo di giocarci sia da soli che in gruppi anche eterogenei, travalica barriere di età, linguistiche e culturali.
Dal gioco… al serious play
È proprio da questa constatazione che, verso la fine degli anni Novanta, nasce internamente all’azienda uno studio in collaborazione con la Business School svizzera IMD per utilizzare il LEGO® in contesti aziendali allo scopo di migliorare e facilitare alcuni processi critici. E, da questo studio, nascerà successivamente il metodo di facilitazione LEGO® Serious Play®, strutturato come lo conosciamo oggi.
Formazione e certificazione dei facilitatori
LEGO® Group ha detenuto il processo di certificazione e affiliazione al network di facilitatori certificati fino al 2010; ha poi liberalizzato l’uso della metodologia e l’acquisto dei relativi materiali. Attualmente, la comunità internazionale LEGO® Serious Play® ha punti di riferimento in diverse nazioni, che fanno capo ai facilitatori “storici” che gestiscono workshop e formazione di nuovi facilitatori.
I fondamentali del metodo
Ma in pratica, come funziona LEGO® Serious Play? Quando può essere utilizzato? Che risultati può portare a un’azienda?
Affrontare il problema delle riunioni
Sappiamo tutti che nei meeting aziendali, nei gruppi di lavoro su specifici progetti ma a volte anche nelle cene tra amici, ci sono alcune persone che monopolizzano il tempo. E, a farlo, non sono necessariamente quelle che hanno qualcosa di interessante o importante da dire, ma coloro che pensano che il loro ruolo lo richieda, o che hanno un carattere estroverso — o, peggio, prepotente — o più semplicemente chi ha un particolare entusiasmo sull’argomento. Spesso, invece, chi potrebbe contribuire in maniera originale o efficace si astiene dall’intervenire per timidezza, paura, noia o semplicemente perché in quel momento non era lì con la testa.
In questi casi vige la regola paretiana dell’80/20: il 20% delle persone utilizza l’80% del tempo e i risultati di queste riunioni sono spesso ripetitivi — parlano sempre le stesse persone, dicendo sempre le stesse cose —, inconcludenti — mancano punti di vista diversi — o comunque carenti in rapporto alle risorse presenti; sicuramente queste riunioni sono sempre molto noiose.
Facilitazione strutturata
In un workshop LEGO® Serious Play® si adotta un processo strutturato di coinvolgimento che consente la partecipazione attiva di tutti i partecipanti, anche di coloro che non hanno mai giocato con il LEGO® da bambini: pare ne esistano davvero anche se ne conosco pochi.
Il principio base del metodo consiste nel costruire modellini che rappresentino concetti anche complessi e poi, attraverso l’uso della metafora, nel raccontare tali modelli, interagendo con gli altri partecipanti.
Si tratta di una interazione “alla pari”, in cui ciascuno è libero di esprimere tutte le proprie idee sull’argomento o progetto sul tavolo, in maniera semplice e comprensibile per tutti. Solo in un secondo momento si inizierà a discutere, e quindi a negoziare insieme, con gli altri partecipanti al workshop la posizione dei modelli/concetti diventati fattor comune, creando quindi un unico progetto condiviso.
Da un workshop LEGO® Serious Play si esce non solo con tante idee o concetti spesso innovativi espressi dalla totalità dei partecipanti, ma soprattutto con delle azioni reali da svolgere, azioni relative ad un progetto realmente comune perché in un modo semplice e divertente ma molto efficace ha coinvolto tutti i partecipanti.
I principi sottostanti
Pare semplice da fare… Perché allora dovrebbe essere necessaria una certificazione per giocare con il LEGO® in azienda? Non basta comprare qualche scatola di mattoncini e mettere i miei manager o il mio team intorno ad un tavolo?
Non è tutto così semplice come appare: occorre conoscere una serie di principi e pratiche di facilitazione e capire che, dietro a ogni workshop, esiste una progettazione accurata dell’agenda in cui si valutino i diversi passaggi previsti o prevedibili. Questa progettazione ha lo scopo di accompagnare i partecipanti attraverso un percorso per raggiungere un obiettivo specifico che comporti delle azioni pratiche da svolgere a cura dei partecipanti a partire dal momento in cui finisce lo workshop.
I campi di applicazione
Quando utilizzare quindi LSP in azienda? Su quali gruppi di lavoro risulta essere più efficace? Il metodo ha diversi campi di applicazione e il fatto di avere un approccio “democratico”, rispetto a carattere, ruolo o capacità espressive dei partecipanti, fa sì che possa coinvolgere allo stesso livello sia gruppi omogenei che gruppi eterogenei di lavoro
Se ha senso per il progetto, ad esempio, è possibile coinvolgere personale che spazia dai dirigenti ai massimi livelli fino ai gruppi più operativi: non necessariamente i partecipanti devono essere “colleghi”, ma dovrebbero comunque essere partecipi a un progetto comune, portando ciascuno il proprio singolo apporto collaborativo al progetto complessivo.
LEGO® Serious Play® può quindi essere utilizzato sui temi come sviluppo di progetti multifunzionali che necessitano di più responsabili di area o settore attorno allo stesso tavolo: fattore questo potenzialmente esplosivo in qualsiasi azienda mediamente strutturata.
Oppure può essere di aiuto per la gestione di progetti di cambiamento, organizzativo o funzionale, e per l’evoluzione di un processo aziendale specifico: può quindi avere un senso per progettare l’azienda del futuro, o può aiutare un percorso di crescita di un determinato team o gruppo di lavoro. Casi tipici di intervento sono quelli della startup o dell’azienda che attraversa un cambiamento generazionale o che vuole adeguarsi a processi di innovazione culturale o tecnologica.
Conclusioni
Questo articolo rappresenta un inquadramento del contesto in cui LEGO® Serious Play® si è sviluppato ed è cresciuto, con un’indicazione delle tipiche situazioni aziendali in cui la metodologia LSP può risultare di aiuto.
Chiaramente, solo la pratica sul campo — o meglio, “sul tavolo” — del metodo in contesti reali riuscirà a convincere delle innumerevoli possibilità di facilitazione e risoluzione dei problemi che esso è in grado di fornire.