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Nel numero:

296 luglio-agosto
, anno 2023

#Play14 Bologna 2023

Il percorso continua

Marta Ghislandi
Marta Ghislandi

Mi occupo di comunicazione, creazione di contenuti, sia testuali che visuali tramite sketch-noting, per l'ambito tecnologico e non solo. Lavoro presso Agile Reloaded, una delle primissime realtà a introdurre in Italia l'approccio Lean/Agile per la consulenza strategica alle aziende. Raccontare con i disegni è una sfida impegnativa ma capace di trasmettere informazioni e senso e che ben si adatta anche al mondo tecnologico.

play14 bologna 2023

#Play14 Bologna 2023

Il percorso continua

Picture of Marta Ghislandi

Marta Ghislandi

  • Questo articolo parla di: Apprendimento & Serious Gaming, Conferenze & Reportage, Soft skills

Introduzione

Sabato 10 giugno si è conclusa la sesta edizione italiana del #play14 [1], la “non conferenza” dove il gioco serio diventa lo strumento per approfondire tematiche legate al management, al coaching, alla gestione dei gruppi di lavoro, all’analisi dei problemi, al team building, all’analisi retrospettiva, all’apprendimento, al problem solving e molto altro ancora.
Portata in Italia dal team di Agile Reloaded [2] nel 2016, quest’anno la “non conferenza” è stata investita da ben tre novità: i giocatori, la location e il marketplace umano, che un pò racchiude le prime due.

 

La community del #play14 respira aria nuova

La più grande sfida per #play14 Italia, quest’anno, è stata sicuramente il numero di partecipanti e la loro composizione.

Fin dalla prima edizione di #play14, nessun’altra in nessun Paese ha mai ospitato 150 players, tra cui, per di più, il 60% di neofiti.

Ad evento concluso, possiamo affermare che 150 è probabilmente il numero massimo di partecipanti che un’unconference permette di gestire: un consiglio, per chi avesse voglia di cimentarsi in una super edizione.

Figura 1 – I partecipanti al #play14 edizione 2023 a Bologna hanno segnato un cambiamento e un rinnovamento nella composizione.
Figura 1 – I partecipanti al #play14 edizione 2023 a Bologna hanno segnato un cambiamento e un rinnovamento nella composizione.

 

Ma siamo qui a parlarne e dunque… esperimento riuscito: facce nuove, tecniche nuove, diverse culture e punti di vista si sono incontrati durante un unico grande evento.

I presenti non erano solo Agile Coach, figure che vedono nel serious gaming uno strumento essenziale per le loro attività di agile coaching. Abbiamo radunato psicologi, facilitatori, designer, attori di teatro, formatori, ingegneri, sviluppatori e altre figure tra le più disparate, tra professionisti e anche laureandi.

A questa edizione, come in passato hanno partecipato anche persone che venivano dall’estero: “players” da Portogallo, Spagna, Svizzera, Irlanda e da altri paesi europei sono giunti a Bologna per giocare insieme, ampliando la visione sul gioco serio e portando nuove contaminazioni.

Il gioco, come e insieme alla musica, parla una lingua universale e ha permesso di comprenderci tutti e divertirci insieme, nonostante gli errori grammaticali o di lessico (o forse grazie ad essi?)

 

La location

La seconda novità riguarda la struttura ospitante, che quest’anno è stata rappresentata dal Binario Centrale dello Spazio DumBO di Bologna.

Figura 2 – La location nuova ha fornito l’ambiente ottimale per svolgere le attività.
Figura 2 – La location nuova ha fornito l’ambiente ottimale per svolgere le attività.

 

Si tratta di un vecchio scalo merci della rete ferroviaria nazionale, che oggi è diventato uno spazio di rigenerazione urbana temporanea in cui imprese, associazioni, istituzioni e cittadini convivono, collaborano e si contaminano.

Lo stesso è accaduto per il Binario Centrale che, da magazzino di pezzi di ricambio di vecchie ferraglie, oggi ospita eventi di varia natura come il #play14.

Figura 3 – Il recupero di edifici in chiave postindustriale fornisce spazi adeguati per eventi come #play14.
Figura 3 – Il recupero di edifici in chiave postindustriale fornisce spazi adeguati per eventi come #play14.

 

Questo conglomerato di binari, locomotive abbandonate e capannoni in stile postindustriale ha ispirato l’organizzazione del #play14 nel denominare le aree di gioco destinate al marketplace: c’era il ticket service, la train control room, le lounge 1 e 2, la taxi area e il bus stop, come all’interno di una reale stazione ferroviaria.

 

 “Tutti giù per terra”: il marketplace umano

Il format dell’uncoference enfatizza l’aspetto partecipativo e l’interazione tra persone che sono interessate a temi comuni. E lo fa eliminando alcuni aspetti tipici delle tradizionali conferenze: non vi è, ad esempio, un programma prestabilito, né è prevista la sola presentazione frontale degli argomenti tramite talk.

L’agenda della “non conferenza” viene costruita al mattino insieme ai partecipanti, i quali propongono giochi e attività sul gioco serio, scegliendo l’area di gioco più adatta e lo slot orario. Ecco, questo è il marketplace.

Figura 4 – Il consueto “tabellone” della unconference, il marketplace, quest’anno si è trasformato.
Figura 4 – Il consueto “tabellone” della unconference, il marketplace, quest’anno si è trasformato.

 

Solitamente è caratterizzato da un grande cartellone appeso al muro su cui si trova una tabella, le cui colonne indicano gli spazi di gioco e le righe riportano gli slot orari disponibili. Secondo tradizione, le persone presentano il gioco e attaccano il post-it con una descrizione nella casella scelta, uscendo dall’area del marketplace.

Quest’anno, però, gli organizzatori hanno pensato ad una modalità leggermente diversa. Nell’universo di #play14, le persone sono sempre al centro: lo dicono i principi, lo impongono le regole del gioco e lo dimostra il ruolo attivo e fondamentale che i partecipanti stessi hanno nella costruzione del programma della giornata.

Scotch alla mano e in abbondanza, è stata creata la board del marketplace… per terra: i partecipanti  nel proporre il loro gioco si sono poi posizionati fisicamente nella scacchiera del marketplace, sempre scegliendo l’ora e il luogo per la propria attività.

Figura 5 – Il marketplace “umano” si va riempiendo.
Figura 5 – Il marketplace “umano” si va riempiendo.

 

Oltre alla versione umana, per permettere la facile consultazione anche per il resto della giornata, quando la scacchiera umana si sarebbe smontata, è stata preparata una board Miro  condivisa poi con tutti.

 

I giochi del #play14 2023

Le attività proposte al #play14 non sono mai semplici giochi con il solo scopo di divertire. Come già spiegato, il serious gaming è uno strumento utilizzato per raggiungere altri fini, soprattutto in ambito professionale. Il momento di un gioco che più arricchisce e dà valore è tendenzialmente la parte finale, di ascolto attivo o take away, che stimola riflessioni e punti di vista sull’argomento generale dell’attività.

Giovedì: il Gioco Sociale

Nel tardo pomeriggio di giovedì 8 giugno, i partecipanti hanno iniziato a raggiungere la location prescelta. Qualche chiacchiera, un caffè ed è giunto il momento del tradizionale Gioco Sociale, che l’organizzazione propone in apertura dell’evento per rompere il ghiaccio, divertirsi e iniziare a incontrare tutti gli altri players. Il gioco prevedeva più fasi.

La prima proponeva una sessione di Tag Shirt e una di “Speed Dating” che, data la grande partecipazione, hanno impiegato più tempo del previsto.

Nella fase successiva sono stati formati i vari gruppi di lavoro, una decina più o meno, e consegnate le regole del gioco.

A seguire, l’ultima sessione: la caccia al tesoro di oggetti natalizi. L’obiettivo del gioco era quello di creare e girare dei brevi video su #play14 a tema natalizio, con tanto di candele magiche, palline rosse e oro e cappelli di Natale…

Venerdì: il cuore di #play14

La giornata di venerdì è sempre quella più intensa e ricca, di qualunque edizione si tratti: tradizione vuole che dalle 9 del mattino i partecipanti siano coinvolti nelle svariate attività fino all’ora di cena.

Giocare è stancante. E se trovate difficile comprenderne il motivo, ecco la sfilata dei giochi che sono stati proposti e organizzati nella giornata del 9 giugno, accompagnati dai temi affrontati.

  • PCM Game: improvvisazione, comunicazione
  • Penny Game: flusso di lavoro, waterfall, Scrum, Kanban
  • Wild Goose: regole, team, sicurezza psicologica
  • Il Filo di Arianna: problem solving, comunicazione, team building
  • Color Challenge: public speaking, improvvisazione, connessioni
  • I “Tell” you a Story: ascolto
  • The Island: process drama
  • In & Out: team
  • The Babel Tower: leadership, comunicazione, cooperazione, inclusione, system thinking
  • Welcome Space: facilitazione, collaborazione
  • The Composer: problem solving, team leading, team work
  • The Impostor (test social game): icebreaker, feedback
  • Follow Me: danza, icebreaker
  • What is the color of Napoleon’s white horse?: negoziazione, comunicazione
  • Sketchiz: disegno, sketchnoting, facilitazione visuale, visual communication
  • Forum Theatre: parità di genere
  • Happy Agile in Salmì: fondamenti del manifesto agile, icebreaker
  • Johari Window: self-awareness, feedback, comunicazione, relazioni
  • Boomera-Rang: collaborazione, feedback
  • Cup Stacking Team Challenge: strategia e identità di team
  • Zin Obelisk: communication, team work
  • Improv Icebreaker: icebreaker, teambuilding, listen&react
  • Nobody Can Judge: senza giudizio
  • Puzzle Faster: collaborazione, negoziazione, competizione
  • Moodboard: visual communication
  • Deep Democracy: social game

Sabato: play, kiss & ride

Come il venerdì, anche il sabato è una giornata intensa e difficile, ma per una motivazione diversa: i saluti, perché l’evento si chiude. E spesso capita che per le troppe attività scappino i nuovi amici e gli “arrivederci”.

Per questo motivo, in occasione di questa edizione, l’organizzazione di Agile Reloaded ha previsto un momento di pausa appena dopo il pranzo, per dare modo a tutti i partecipanti di ri-incontrarsi prima delle varie ripartenze.

Nel corso della mattina, però, la situazione resta invariata con il marketplace umano: si propongono nuovi giochi, si ripropongono quelli più richiesti e… si gioca:

  • Ice S-Pick: icebreaker
  • How Long Does It Take To Write Your Name: agilità, stime, processi
  • Take The Win Win Wave
  • The Box: ascolto, dinamiche di gruppo
  • Story Cubes: narrativa, creatività
  • Little Coin: dinamiche di gruppo
  • From Pencil to Brush Lettering: calligrafia, facilitazione visuale
  • The Clinic: Kanban
  • Magic Balls: lean, teambuilding, flusso, miglioramento continuo, PDCA
  • Cavallo di battaglia: crescita personale
  • Game Anatomy: la teoria dietro al gioco serio
  • Beyond Training: Carriers Game
  • Here And Now: mindfulness, psicologia
  • Train: negoziazione tra due team, emozioni umane

Nella location del Binario Centrale, due angoli sono stati dedicati a delle iniziative sempre attive durante tutte e tre le giornate dell’unconference: Intervista imprevista e Coaching Corner.

 

Intervista imprevista

Anche in questo caso, possiamo dire di aver scritto un nuovo record: per la prima volta al #play14 è stato introdotto un angolo podcast, meglio noto ai partecipanti come “Intervista imprevista”. Podcast è un termine riduttivo per descrivere questa attività, mentre il nome forse potrebbe creare confusione: in poche parole, l’Intervista imprevista è un format pensato per incuriosire i partecipanti e sorprenderli con domande spiazzanti, “impreviste”.

Figura 6 – Non chiamiamola “podcast”: l’intervista imprevista è un modo per stimolare la riflessione sulla relazione tra gioco, lavoro e vita personale.
Figura 6 – Non chiamiamola “podcast”: l’intervista imprevista è un modo per stimolare la riflessione sulla relazione tra gioco, lavoro e vita personale.

 

L’intervistato era chiamato a pescare da un contenitore una sola domanda, costruita per stimolare la riflessione sulla relazione tra gioco, lavoro e vita personale.

Questi sono tre esempi di domande con cui si sono confrontati gli intervistati:

  • Qual è il gioco che preferivi fare da bambin*? Pensi sia stato utile o influente sul modo in cui lavori oggi?
  • La competizione stimola l’impegno? E come si può creare questo stimolo tra colleghi o team?
  • Scegli solo uno: tennis, rugby, calcio, volley, basket. Perché questa preferenza?

Pensate alle reazioni e date il via all’immaginazione.

 

Coaching Corner

Dopo il grande successo dello scorso anno, è tornato il Coaching Corner. L’angolo del coaching dà la possibilità di sperimentare l’efficacia del coaching in mezz’ora, attraverso sessioni individuali e scegliendo tra 3 coach del team di Agile Reloaded e di Human Reloaded [3]. Quest’anno il format si è innovato, permettendo a chi volesse, di proporsi come potenziale coach. Un’iniziativa che, quest’anno, ha messo alla prova gli stessi coach.

 

Conclusioni

Il #play14 si è riconfermato un evento che lascia tanto: tanta energia, tante connessioni e nuove conoscenze, tanto su cui riflettere e tanti nuovi giochi da sperimentare nei propri contesti lavorativi. Dove, talvolta, si può capire anche cosa si vuole o non vuole dal proprio team.

#play14 si è confermato anche quest’anno l’evento in cui si è liberi di giocare, uscire dalla propria comfort zone, riflettere, fare domande e generare conversazioni.

Alla prossima edizione.

 

Riferimenti

[1] Il sito ufficiale dell’evento italiano
https://www.play14.it/

 

[2] Agile Reloaded
https://agilereloaded.it/

 

[3] Human Reloaded
https://humanreloaded.it/

 

 

Marta Ghislandi
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