È con immenso piacere e un pizzico di emozione, che mi ritrovo a scrivere sulle pagine di MokaByte in occasione dei 20 anni di questa splendida e storica rivista online.
Ricordo ancora quando ormai molti anni fa da appassionato sviluppatore Java consultavo MokaByte per avere informazioni, notizie sulle ultime novità e per imparare ogni volta qualcosa di nuovo. Mi dissi allora: perché non provare a scrivere anche io qualcosa sulle tecnologie che utilizzavo quotidianamente per il mio lavoro?
Nacque così nell’ormai lontano 2004 una collaborazione che mi portò ascrivere sulla rivista, per circa otto anni, di diversi argomenti riguardanti Java e dintorni.
Ricordo la serie di articoli su Struts, il primo vero framework di sviluppo di applicazioni web in Java che al tempo andava per la maggiore, la serie su JSTL, su JSF su Spring fino alla serie di articoli sui portali e sulla tecnologa Java Portlet.
Ricordo con orgoglio la serie “Il programmatore e le sue API” che ebbi il piacere e l’onore di scrivere a quattro mani con Giovanni.
Insomma un percorso impegnativo ma ricco di soddisfazioni e anche di divertimento perché poi in fondo scrivere su qualcosa per cui si ha passione non è mai faticoso.
Da allora molto è cambiato non solo nel mondo Java, ma in generale nel mondo dello sviluppo software e delle tecnologie ICT. Ricordo quando iniziai a lavorare e a appassionarmi alle applicazioni web e a Java che si realizzavano intere applicazioni complesse sviluppando semplicemente servlet e JSP; nessun framework nessun tool evoluto. Oggi fortunatamente è tutto diverso e spesso il problema è scegliere le soluzioni giuste per i propri requisiti e gli strumenti adatti vista la molteplicità di possibilità esistenti.
L’avvento poi degli smartphone e dei tablet, quindi di dispositivi “intelligenti” con capacità elaborative, ha modificato enormemente il panorama dello sviluppo applicativo oltre ad aver modificato aspettative ed abitudini di chi fruisce delle applicazioni e dei servizi su internet.
Quale futuro ci aspetta è difficile dirlo in un mondo che cambia ad una velocità che rende difficile anche per gli addetti ai lavori fare previsioni e scelte.
Rimanendo al mondo Java un dato è certo: Java, in particolare nella sua forma orientata al web, risulta sempre il linguaggio più usato e popolare. Basta consultare le classifiche pubblicate da diverse società ed istituti sui linguaggi più popolari ed utilizzati al mondo per avere conferma di ciò. E’ chiaro quindi che ha una posizione di predominio nel mondo dello sviluppo ma molto dipenderà dalle evoluzioni e dagli investimenti che Oracle farà sul linguaggio e su tutto quello che gli gira intorno. In ogni caso, soprattutto in ambito enterprise, la scelta del linguaggio difficilmente può modificarsi nel giro di poco tempo in quanto in quanto in questo caso si tratta di investimenti nello sviluppo di software che viene aggiornato nel corso di anni , non di mesi, e che quindi deve essere realizzato con tecnologie consolidate che hanno dietro una comunità di sviluppatori vasta e diffusa, senza avventurarsi in scelte rischiose , di nicchia e dal futuro incerto. Stesso discorso vale per gli sviluppatori che prediligono formarsi e investire su tecnologie che hanno grande riscontro e diffusione nel mercato.
Il discorso è interessante e molto ampio e magari avremo modo di parlarne ancora sulle pagine di MokaByte. Ho sempre pensato di scrivere ancora sulla rivista ma negli ultimi tempi il tempo a disposizione è stato poco per poter dare un contributo costante e di qualità. Scrivere oggi questo saluto da articolista “storico” (ma forse solo “anziano”) mi ha fatto così piacere che non è detto che non ci rivedremo.
Nel frattempo ringrazio MokaByte per l’invito e tutti i suoi lettori. È sempre bello stare in contatto con chi condivide la propria passione e le proprie esperienze per trasferire qualcosa di ciò che ha imparato agli altri.
Alfredo Larotonda, laureato in Ingegneria Elettronica, lavora da diversi anni nel settore IT. Dal 1999 si occupa di Java ed in particolare dello sviluppo di applicazioni web J2EE. Dopo diverse esperienze di disegno e sviluppo di applicazioni web per il mercato finanziario e industriale, si occupa ora in particolare di aspetti architetturali per progetti rivolti al mercato della pubblica amministrazione. È Sun Certified Enterprise Architect (SCEA) e ha inoltre conseguito le certificazioni SCJP, SCWCD 1.3, SCWCD 1.4, SCBCD.