Premessa: la storia e la teoria che ci sta dietro
Su MokaByte stiamo pubblicando una serie di articoli scritti nello stile del cosiddetto business novel. Si tratta di un genere piuttosto diffuso nel panorama nordamericano dell’editoria specializzata, in cui si affrontano temi di tipo professionale e aziendale non con un saggio, ma con racconti o un romanzo in cui problemi, ipotesi per risolverli, soluzioni adottate e riflessioni teoriche si intrecciano alle vicende dei personaggi, alle loro azioni.
Più che spiegare un tema, si racconta una storia, allo scopo di parlare di argomenti complessi ma con un taglio leggero e vicino all’esperienza, sperando di rendere il tutto più coinvolgente per il lettore.
In questo caso, la nostra storia parla della creazione di ecosistemi digitali e di come le organizzazioni e le aziende adottino dei cambiamenti che portano allo sviluppo di tali ecosistemi digitali.
Per agevolare la comprensione della teoria inserita all’interno del racconto, abbiamo pensato di estrapolare dalla nostra narrazione i concetti teorici e di inserirli in articoli di approfondimento a sé stanti, come quello che state leggendo.
Sia gli articoli narrativi che quelli “teorici” fanno riferimento al mio lavoro di agile coach all’interno dell’azienda di consulenza e coaching per cui opero.
Piattaforma digitale
Una piattaforma digitale funge da punto di incontro tra fornitori di servizi e utenti: grazie alla capacità di astrarre la complessità tecnologica e organizzativa sottostante, promuove infatti la collaborazione tra diverse organizzazioni e unità operative, in quanto consente a più fornitori di servizi di condividere e integrare ciò che sono in grado di offrire in termini di dati e servizi.
Questo porta alla possibilità di creare nuovi prodotti combinando servizi elementari sia all’interno della stessa organizzazione (applicazioni In-Organization o I-O), sia attraverso l’unione di servizi forniti da diverse organizzazioni (applicazioni Cross-Organization o X-O).
Gli ecosistemi digitali facilitano quindi la creazione di valore attraverso l’aggregazione di servizi esistenti che possono essere utilizzati in modo flessibile e personalizzati da un’ampia gamma di applicazioni e di consumatori finali.
Applicazioni componibili: user journey X-O
Questo modo di creare nuovi prodotti componendo parti elementari (applicazioni componibili) collega diversi contesti logici e di business, consentendo agli utenti di navigare da un contesto all’altro senza che l’utente finale debba rendersene conto, offrendo un’esperienza senza interruzioni (seamless) e senza attriti (frictionless) anche in contesti completamente nuovi.
Ne deriva una vera e propria “disgregazione” dei silos informativi sia a livello applicativo sia, soprattutto, a livello di compartimentazione dei dati: l’eliminazione dei silos consente una maggiore condivisione delle informazioni, favorisce la collaborazione e l’integrazione tra le varie funzioni e aree dell’organizzazione, nonché tra diverse organizzazioni. Informazioni e servizi vengono condivisi e riutilizzati in modo più efficiente, riducendo la duplicazione degli sforzi e consentendo una migliore allocazione delle risorse.
Disaccoppiamento tecnico
L’eliminazione dei silos attraverso il loro spacchettamento può essere facilitata dall’adozione di tecnologie e architetture moderne, come piattaforme digitali, cloud computing e microservizi, che facilitano l’integrazione e l’interoperabilità tra sistemi e servizi diversi. Ciò porta a una maggiore agilità e flessibilità nel rispondere alle esigenze dei clienti e di un mercato in continua evoluzione.
La creazione di un livello di disaccoppiamento consente l’integrazione tecnica e l’astrazione logica dei sistemi sottostanti.
La creazione di applicazioni dovrebbe essere semplificata al punto da consistere nella connessione, composizione e orchestrazione e composizione di processi e componenti esistenti.
Un esempio: gestire un viaggio in auto elettrica
Una delle cose che cambia radicalmente quando si passa ai veicoli elettrici rispetto alle auto con motore a scoppio è la pianificazione del viaggio: sia per la diversa autonomia (attualmente inferiore) sia per la diversa distribuzione delle stazioni di ricarica elettrica rispetto ai distributori di carburante, è necessario pianificare un viaggio lungo, decidendo in anticipo dove fermarsi per la ricarica, quanto caricare e quale livello di carica della batteria ragionevolmente attendersi alla ricarica successiva.
È anche vero che lo scenario è in rapido miglioramento, sia per il miglioramento delle prestazioni delle auto (in termini di autonomia e velocità di ricarica), sia per una sempre maggiore densità di punti di ricarica rapida; due fattori che dovrebbero ridurre notevolmente la necessità di un’eccessiva pianificazione per i lunghi viaggi.
I fattori in gioco per la pianificazione del viaggio sono tipicamente le prestazioni dell’auto (capacità della batteria e velocità di ricarica), il livello della batteria alla partenza, il percorso, la tipologia delle centraline di ricarica (veloce o normale) e la rete di distribuzione (in particolare per sfruttare particolari vantaggi economici derivanti dai contratti sottoscritti dall’automobilista).
In pratica
Per svolgere questo compito sono disponibili diverse applicazioni, di cui probabilmente la più famosa è ABetterRoutePlanner (versione web e per dispositivi mobili). Si inseriscono i dati (partenza-destinazione, tipo di auto, etc.), e l’app calcola il percorso con le varie fermate.
A questo punto, l’automobilista deve utilizzare il sistema di bordo per impostare questo viaggio nel proprio sistema di infotainment. Molti sistemi di bordo delle auto offrono sistemi integrati in grado di svolgere questo compito (forse il più famoso è il sistema proprietario di Tesla), ma supponiamo per un momento di dover creare questa applicazione da zero e vedere qual è l’approccio digitale per creare un’applicazione composita.
Per chiarire il processo che dobbiamo realizzare, si può rappresentare questo viaggio del cliente che combina due fasi: pianificazione del viaggio + importazione e utilizzo del sistema di bordo dell’auto. L’immagine seguente fornisce un quadro sintetico di come si potrebbe creare un’applicazione di questo tipo:
In termini di piattaforme di servizi, possiamo immaginare che un’applicazione X-O possa aggregare i servizi offerti daidue sistemi sottostanti, consentendo una UX più semplice, magari da un unico sistema (il sistema informativo dell’auto).
L’esempio appena visto è molto semplice, ma ci permette di comprendere il potenziale di questo approccio e di introdurre la complessità e le sfide che esso comporta. Di seguito ne riportiamo alcune:
- Ideazione del prodotto: per creare un prodotto composito, dobbiamo cambiare il nostro approccio sia nella fase di ideazione che in quella di implementazione. Occorre definire la visione in maniera distribuita e introdurre un nuovo approccio alla comprensione dei bisogni da soddisfare e delle risorse offerte dagli attori coinvolti nel processo di composizione.
- Riconciliazione semantica dei dati: quando si aggregano dati provenienti da diversi contesti per creare nuovi sistemi e applicazioni, è necessario allineare il significato dei dati in quanto esso varia nei diversi contesti applicativi.
- Governance del servizio: ogni volta che un servizio viene pubblicato su una piattaforma digitale, è necessario attivare una governance per quel servizio che tenga conto degli aspetti legati al ciclo di vita, al versioning, alle tipologie di dati scambiati, ai conflitti e alle sovrapposizioni.
- Sicurezza interdipartimentale: aggregando le funzionalità offerte da diversi sistemi, si pone il problema della protezione dei dati e dei servizi in un contesto più ampio e complesso.
- Ambiente di esecuzione: Dal momento che stiamo parlando di ecosistemi digitali, possiamo attingere a un’altra metafora derivata dal mondo naturale e discutere l’habitat dei servizi. Le tecnologie devono consentire la pubblicazione, la scoperta, l’accessibilità e la connessione di servizi appartenenti a contesti diversi tra loro. Cloud e Platform Economy sono due aspetti da non sottovalutare.